Comunione

nozione della comunione
(art. 1100 c.c.)

si ha comunione quando la titolarità di un diritto reale è in comune a più persone

Normalmente un diritto appartiene ad una sola persona, ma può anche accadere che un unico diritto abbia più titolari, appartenga, cioè, a più persone.

Questa situazione può verificarsi per la maggior parte dei diritti, ma solo quando ha ad oggetto un diritto reale si parla correttamente di comunione per il semplice motivo che il codice civile ne detta una disciplina specifica agli artt. 1100 e seguenti.

oggetto della comunione

i diritti reali di godimento poiché la dottrina maggioritaria nega che la comunione possa avere ad oggetto i diritti reali di garanzia

Se la comunione ha ad oggetto il diritto di proprietà si chiamerà condominio, mentre se ha ad oggetto altri diritti reali si chiamerà, di volta in volta, coenfiteusi, cousufurtto (o usufrutto congiuntivo) etc. 

Il fatto che un diritto reale possa avere più titolari, può creare problemi circa i rapporti tra i comunisti (cioè i titolari del diritto)  e tra questi e i terzi. In questi casi, infatti, potrebbero nascere discussioni tra i titolari circa l'amministrazione della comunione, le decisioni per la vendita del bene, l'uso e così via e proprio per questi motivi, il legislatore è intervenuto dettando una disciplina apposita per risolvere i potenziali conflitti.

 secondo il codice civile infatti, in caso di comunione se il titolo o la legge non dispone diversamente, si applicano le norme degli artt. 1110 e seguenti

Già da questa disposizione possiamo individuare la disciplina della comunione.

disciplina della comunione

la volontà dei costituenti

la legge per casi particolari di comunione

gli articoli 111o e ss. del codice civile solo quando i comunisti o la legge non dispongano diversamente

Le norme del codice civile hanno, quindi, solo carattere suppletivo, anche se si ritiene che ciò non sia per tutti gli articoli relativi alla comunione, come nel caso dell'ultimo comma dell'art. 1109 ultimo comma relativo alle modalità processuali per l'impugnazione delle deliberazioni.

Ma come nasce la comunione?

La costituzione può avvenire in tre modi diversi.

costituzione della comunione

volontaria, nasce per volontà delle parti

forzosa, si costituisce obbligatoriamente per volontà di legge, come nel caso del condominio negli edifici

incidentale, quando si costituisce per cause fortuite come nel caso di comunione ereditaria

Abbiamo visto, quindi, le regole fondamentali della comunione, ma poniamoci un'altra domanda, in che cosa differisce la comunione dai diritti con un unico titolare?

La differenza fondamentale sta nella natura della contitolarità del diritto,  e non di una parte del bene oggetto del diritto

Ciò significa che ogni comunista è in realtà titolare dell'intero bene, mentre la quota indica solo la quantità di potere che si può esercitare sulla cosa e la misura del diritto in caso di divisione. 
Il singolo comunista può quindi esercitare le normali facoltà di proprietario su tutto il bene, secondo le regole previste dalle legge o dal titolo. Se quindi più persone sono comproprietari di un fondo, ognuno di loro potrà accedere al fondo e trascorrervi le vacanze, e non può impedire che gli altri facciano la stessa cosa, né può prendere che gli altri possano stare solo su di una parte del fondo, magari proporzionato al valore della quota.

possedere una quota non vuol dire, infatti, avere un diritto su una porzione delimitata del bene perché se cosi fosse non si avrebbe comunione ma proprietà solitaria su singole parti del bene e non sia applicheranno le norme sulla comunione, ma quelle sul diritto di proprietà con un solo titolare

Analizziamo quindi, le norme del codice civile sulla comunione.

  1. la quota

  2. uso della cosa comune e obblighi dei partecipanti

  3. amministrazione della cosa comune

  4. scioglimento della comunione

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