3  Domande  sulle obbligazioni

Nelle risposte, in grassetto la risposta esatta;

 

 

21) Tizio deve a Caio la somma di € 1000, e si era stabilito che il pagamento sarebbe avvenuto il giorno 20 aprile; il giorno stabilito, però, Tizio non si presenta a pagare questi € 1000, ma addirittura si presenta un anno dopo, anche se il pagamento avviene comunque il 20 aprile. Caio a questo punto pretende gli interessi su questi € 1000, ma Tizio si oppone, sostenendo di dovere solamente i € 1000, e niente di più, visto che la sua era un'obbligazione di valuta e non di valore; Caio invece insiste di volere tutti gli interessi di € 1000, dal giorno in cui gli ha dato questa somma di danaro, fino al giorno della effettiva restituzione; chi ha ragione?

 

a) hanno torto tutti e due, ma solo in parte. Effettivamente non era stata convenuta alcuna clausola in merito agli interessi, ed è anche vero che si tratta di un'obbligazione di valuta (pecuniaria di valuta) e non un'obbligazione di valore, e di conseguenza Tizio deve esattamente a Caio € 1000, e non un centesimo di più; è anche vero però che Tizio non ha pagato alla scadenza, e quindi deve gli interessi che si sono maturati dal giorno della scadenza fino al giorno dell'effettivo pagamento;

b) Tizio ha perfettamente ragione, non deve assolutamente nulla di più di € 1000 a Caio, e soprattutto non gli deve gli interessi, e ciò perché da un lato si tratta di un’obbligazione di valuta e non di valore, e dall'altro tali interessi non erano stati pattuiti;

c) Caio ha perfettamente ragione, deve avere, infatti, tutti gli interessi dal momento in cui è sorta l'obbligazione fino al momento dell'effettivo pagamento, ma questi interessi devono dividersi in due categorie diverse, i primi dal giorno della nascita dell'obbligazione fino alla scadenza del 20 aprile sono interessi compensativi, i secondi, e cioè dal giorno del mancato pagamento fino al giorno dell'effettivo pagamento, sono interessi di natura moratoria, perché è evidente che Tizio non ha adempiuto nel giorno stabilito, e quindi è automaticamente in mora;

 

 

 

Risposta 21

 

 

 

22) Tizio è alla guida della sua autovettura, e facendo manovra, urta un'altra autovettura, producendo un'ammaccatura abbastanza rilevante dello sportello dell'altra autovettura; l'autovettura era ovviamente di proprietà di Caio, i due però trovano subito un accordo, evitando di ricorrere alle assicurazioni. Tizio s’impegna a pagare il valore dello sportello dell'auto di Caio, oltre le spese di manodopera per il montaggio. Complessivamente la somma dovuta da Tizio a Caio è di cinquecento euro, e Tizio si impegna a versare immediatamente questa somma; ma dopo questa promessa, Tizio non versa a Caio un bel niente; a questo punto Caio dopo una serie di solleciti, cita in giudizio Tizio, chiedendo il pagamento relativo alla somma necessaria per sostituire e montare lo sportello. La cosa va per le lunghe, e a un certo punto Caio, capendo che la causa sarebbe andata male per lui, decide di  pagare la somma che aveva originariamente promesso, e cioè i cinquecento euro, offrendosi anche di pagare le spese legali che Caio aveva sostenuto fino a quel momento. Caio però rifiuta il pagamento di cinquecento euro, dicendo che dopo un anno e mezzo, il prezzo dello sportello e della relativa manodopera era aumentato, e quindi se voleva chiudere la questione, doveva versare € 600; Tizio si rifiuta sostenendo che in realtà la somma dovuta era comunque di cinquecento euro, e accusa anche di malafede Caio, che voleva avere più di quello che gli spettava, tanto più che lo stesso Tizio si era dichiarato disponibile a pagare anche le spese legali della causa; chi ha ragione?

 

 

a) ha ragione certamente Tizio; è vero, infatti, che in un primo momento non si è comportato correttamente non pagando i cinquecento euro, ma dopo però ha rimediato suo errore, chiedendo a Caio di ricevere i cinquecento euro oltre le spese legali che sino a quel momento aveva sostenuto; è evidente che Caio ha agito in malafede nei confronti di Tizio, e quindi farebbe bene a prendersi i suoi cinquecento euro oltre le spese legali che Tizio si è dichiarato pronto a pagare;

b) ha ragione Tizio, l'obbligazione, infatti, aveva a oggetto cinquecento euro, e quindi anche se la cosa è andata per le lunghe, Caio deve sempre avere cinquecento euro; di conseguenza il rifiuto di Caio di prendersi cinquecento euro è illegittimo, perché tanto gli spetta, tanto più che Tizio si è dichiarato anche disponibile a pagargli integralmente le spese legali sostenute;

c) ha ragione Caio, infatti in questo caso l'oggetto dell'obbligazione non erano i cinquecento euro, ma la riparazione dello sportello; ora nel momento in cui Tizio si è dichiarato pronto a pagare questo sportello, il valore di questa riparazione era nel frattempo cambiato, e quindi Tizio deve completamente risarcire Caio del danno subito, risarcimento che non ci sarebbe se Tizio desse a Caio una somma di danaro inferiore a quella che serve per sostituire lo sportello vecchio, e montare il nuovo;

 

 

 

Risposta 22

 

 

 

23) Tizio e Caio sono amici, e Caio parte per un lungo viaggio; Caio ha dei figli, e regolarmente gli manda dei soldi per provvedere al loro sostentamento, ma sfortunatamente mentre è all'estero muore in un incidente, lasciando così privi di sostentamento i figli.
Fortunatamente Caio lascia un patrimonio che permette comunque di far vivere in maniera dignitosa i figli, però prima che i figli possano accedere a questo patrimonio, ci vuole un tempo abbastanza lungo, per risolvere tutti i problemi relativi alla successione, e per tutto questo tempo i figli di Caio se la passano male. Di fronte a questa situazione Tizio di sua iniziativa si reca dei figli Caio, e gli dà € 5000 in modo che questi facciano fronte a questa situazione temporanea. Questi soldi sono risultati poi molto utili ai figli di Caio. Finalmente la situazione successoria si sblocca, e i figli di Caio possano finalmente accedere al patrimonio del padre, e quindi non avere più bisogno di altri soldi da Tizio, tra l'altro non richiesti. Tizio però chiede ai figli di Caio la restituzione dei € 5000, sostenendo che ormai il pericolo era passato, e che lui comunque non era obbligato in base a nessun titolo a dargli questi soldi, e che di conseguenza ora potevano anche restituirli. Ma i figli Caio si rifiutano di farlo. Chi ha ragione?

 

a) hanno ragione i figli di Caio, perché qui evidentemente si tratta di un’obbligazione naturale, di conseguenza è vero che Tizio non aveva nessun obbligo nei confronti dei figli Caio, ma è anche vero che poiché lui ha ritenuto esistere un obbligo morale nei confronti dei figli del suo amico, una volta che spontaneamente ha dato i soldi a questi ragazzi non ha poi azione per richiedere la restituzione della somma prestata;

b) ha ragione Tizio, perché evidentemente la situazione di bisogno dei figli del suo amico è finalmente cessata; i figli dell'amico, infatti, sono tornati nel pieno possesso del patrimonio del defunto padre, e di conseguenza è giusto che restituiscano i soldi a Tizio;

c) Tizio ha ragione, perché non era obbligato in nessun modo a dare questi soldi ai figli Caio; sostanzialmente lui non fa altro che chiedere una ripetizione dell'indebito, che gli deve essere corrisposta dai figli dell'amico Caio;

 

 

Risposta 23

 

 

24) Tizio deve avere € 1000 dal suo debitore Caio e li potrà riscuotere solamente fra sei mesi, ma ha bisogno di soldi subito, e non può aspettare i sei mesi; allora va da Sempronio, e gli propone l'acquisto del credito; in altre parole vende il suo credito per € 850; Sempronio accetta, gli dà € 850; si stabilisce inoltre che la cessione è fatta pro solvendo. Accade però che Tizio alla scadenza del credito non riesce a recuperare i € 1000, e quindi si rivolge Tizio chiedendo che sia lui a pagare i € 1000, visto che la cessione era stata fatta pro solvendo, ma Tizio si oppone, sostenendo di essere pronto a restituirgli gli € 850 ricevuti, ma non  a versare il valore interno del credito che è appunto di € 1000; chi ha ragione?

 

a) ha ragione Sempronio, infatti Tizio ha garantito la solvibilità del debitore Caio, e Caio non ha pagato, e nemmeno è stato possibile recuperare questi soldi. Poiché Tizio aveva garantito la solvibilità del debitore Caio, e non è stato possibile recuperare i soldi da Caio, è giusto che sia lui che paghi i € 1000;

b) ha ragione Tizio, ma non nella maniera che pensa lui; e Tizio non deve proprio niente a Sempronio, perché è vero che la cessione è stata fatta pro solvendo, ma è anche vero che Sempronio accettando il contratto di cessione del credito si è anche accollato il rischio dell'insolvenza del debitore Caio; tutt'al più potrà chiedere a Tizio il rimborso delle spese sostenute per cercare di recuperare il credito dalle mani del debitore Caio, ed è infatti in questo senso che deve essere intesa la cessione pro solvendo;

c) ha ragione Tizio; infatti il prezzo della cessione è stato di € 850, e la garanzia che ha Tizio fornito non si riferisce tanto al fatto che lui garantisse l'integrale pagamento del debito da parte del debitore Caio, ma dal fatto che nei casi in cui Caio non avesse pagato, e non fosse stato possibile per Sempronio recuperare il suo credito, Tizio gli avrebbe restituito il prezzo della cessione del credito, appunto gli € 850;

 

 

 

Risposta 24

 

 

 

25) Tizio deve avere € 1000 dal suo debitore Caio ma servendogli i soldi immediatamente e non potendo aspettare la scadenza del credito che è tra sei mesi, decide di vendere il suo credito, e allora si reca da Sempronio, chiedendogli se vuole acquistare questo credito a € 850; Sempronio accetta, e gli dà gli € 850.
Tizio però non contento, vuole recuperare ancora altri soldi dal credito che in realtà ha già ceduto a Sempronio, e si reca da Mevio, chiedendogli se vuole comprare questo credito di € 1000 a € 150; Mevio vista la convenienza dell'affare, gli dà i € 150, facendo così contento Tizio, che fra Sempronio e Mevio ha recuperato tutti i suoi € 1000. Accade però che Mevio notifichi l'avvenuta cessione del credito al debitore, ma questi si rifiuti di pagare, dicendo che in realtà ha preso visione, e accettato  il fatto che il nuovo creditore era Sempronio, e non Mevio. Mevio però insiste che vuol essere pagato tutti i € 1000 dal debitore; come andrà a finire?

 

a) fermo restando che Tizio è sostanzialmente un disonesto, perché ha venduto il credito a più persone, e nel caso di Mevio non poteva proprio farlo perché non era più creditore; evidentemente fra Sempronio e Mevio prevarrà Sempronio, perché il contratto è stato fatto prima con Sempronio, e poi con Mevio; in altre parole il contratto stipulato con Mevio è nullo, perché Tizio ha trasmesso un diritto che non aveva più, e quindi sarà Sempronio il vero creditore;

b) Mevio ha torto, perché effettivamente è stato molto veloce a notificare immediatamente l'avvenuta cessione del credito al debitore, ma questi prima della notifica aveva già accettato la cessione del credito effettuata nei confronti di Sempronio, e quindi sarà Sempronio a prevalere nei confronti di Mevio; certo è che Mevio potrà chiedere i danni a Tizio, perché ha stipulato un contratto di cessione del credito con una persona, Tizio, che non era realmente il creditore;

c) Mevio ha ragione, anche se effettivamente il vero creditore è Sempronio e non lui; la ragione di Mevio sta nel fatto che lui ha notificato l'avvenuta cessione del credito al debitore, prima che Sempronio l'avesse fatto. E poiché in caso di cessione del credito quella che conta è la notifica della cessione, e non altri atti che possono semplicemente indicare una presa di coscienza da parte del debitore dell'avvenuta cessione, è Mevio che dovrà essere pagato dal debitore, mentre Sempronio potrà certamente chiedere i danni Tizio;

 

 

 

Risposta 25

 

 

 

26) Tizio è creditore di Caio, per una somma di danaro pari a € 1000; un bel giorno si presenta da lui Sempronio con i soldi, cioè con i € 1000 che Caio deve Tizio, e gli dice: "ciao Tizio, io sono Sempronio, e so che sei il creditore di € 1000 nei confronti di Caio; bene qui ci sono i € 1000, sono pronto a pagare, li vuoi questi soldi? " .
Tizio di fronte alla possibilità di recuperare immediatamente i suoi soldi, accetta il pagamento, e rilascia quietanza dell'avvenuto pagamento. A questo punto però Sempronio si reca da Caio dicendogli: "caro Caio guarda che cosa ho fatto, ti ho pagato io il debito, ora sono il tuo nuovo creditore, e quindi i € 1000 li devi dare a me". Ma risponde Caio: "caro Sempronio, io ti ringrazio di avermi pagato il debito, ma non ti do proprio niente, se hai voluto pagare sono fatti tuoi, ma non per questo sei diventato nuovo creditore ". Chi ha ragione?

 

a) ha ragione Caio, perché è vero che Sempronio ha pagato il debito che lui aveva nei confronti del creditore Tizio, ma è anche vero che Sempronio non ha chiesto di surrogarsi nella posizione dello stesso creditore Tizio, e Tizio non ha eseguito alcuna surroga della sua posizione di creditore a favore di Sempronio; di conseguenza il pagamento effettuato da Sempronio avrà avuto l'effetto di estinguere l'obbligazione che Tizio aveva nei confronti di Caio, ma non di sostituire Sempronio a Tizio nella posizione di creditore;

b) ha ragione Sempronio, il fatto che lui si sia presentato da Tizio offrendosi di pagare, e Tizio abbia accettato questo pagamento, che poteva anche rifiutare di fare, dimostra implicitamente che lo stesso Tizio aveva la volontà di surrogare Sempronio nella sua posizione di creditore, tanto è vero che Tizio ha pure rilasciato una quietanza di pagamento a Sempronio, e il fatto di aver rilasciato la quietanza vuol dire anche che Tizio ha surrogato Sempronio nella sua posizione di creditore;

c) ha ragione Caio, è evidente, infatti, che l'operazione compiuta da Sempronio si può inquadrare nell'ambito delle obbligazioni naturali; è accaduto infatti che Sempronio, senza alcuna sollecitazione da parte di Caio, si è presentato spontaneamente a Tizio per estinguere l'obbligazione dello stesso Caio; se ha fatto questo evidentemente lo ha fatto per un qualche motivo morale o sociale, probabilmente perché era molto amico dello stesso Caio; ora però sappiamo che quando si adempie ad un'obbligazione naturale non è possibile chiedere la ripetizione, e quindi Sempronio non può chiedere i soldi a Caio, fermo restando però che Caio qualcosa dovrebbe dare a Sempronio, visto che lo ha liberato da un debito;

 

 

 

Risposta 26

 

 

 

27) Tizio è creditore di Caio, per la somma dei soliti € 1000; ora Caio è a sua volta creditore di Sempronio, sempre per € 1000, e quindi ha l'idea di far diventare Sempronio debitore al posto suo nei confronti del creditore Tizio;
contatta allora Sempronio, chiedendogli se vuole diventare debitore al posto suo nei confronti del creditore Tizio, e Sempronio gli risponde che gli è sostanzialmente indifferente pagare lui o pagare Tizio quando verrà la scadenza;
della cosa viene informato anche Tizio, e i tre stipulano un contratto di delegazione cumulativa, dove Sempronio è il delegato, Caio il delegante, e Tizio il creditore delegatario;
Sempronio però pretende che nel contratto sia anche inserito il rapporto in base al quale lui deve i soldi a Caio, rapporto che non si è ancora esaurito; la cosa viene accettata dagli altri due; il giorno previsto dalla scadenza del credito, Tizio chiede i soldi al delegato Sempronio, che però si rifiuta di pagare, sostenendo che c'erano stati dei problemi relativamente al rapporto che lui ha, con Caio, ma Tizio non vuole sentire ragioni, sostenendo che ogni qualvolta si verifica una delegazione un'espromissione o un accollo, in realtà secondo quello che dice il codice, si ha una novazione, e quindi si estinguono tutti i rapporti precedenti, e quindi Sempronio non può tirar fuori problemi relativi al suo rapporto con Caio; chi ha ragione?

 

a) ha ragione Tizio, e infatti l'articolo 1235 del codice civile dice che ogni qualvolta si sostituisce un debitore ad un altro, ed è questo il caso, si ha novazione soggettiva; di conseguenza il vecchio rapporto obbligatorio si è estinto, e ne è nato uno nuovo tra Tizio e Sempronio, e di conseguenza Sempronio non potrà appellarsi ai suoi rapporti particolari con il creditore Caio, perché comunque lui è subentrato in un rapporto obbligatorio precedente, quello fra Tizio e Caio, che nel frattempo si è estinto; di conseguenza Sempronio dovrà pagare Tizio, ma comunque ciò non significa che non possa far valere i suoi diritti nei confronti di Caio;

b) ha ragione Tizio, com’è noto la delegazione si presenta sempre in forma pura, cioè non si tiene conto sia del rapporto di valuta, sia del rapporto di provvista; Sempronio quindi è subentrato del vecchio rapporto obbligatorio, senza necessariamente farlo estinguere, ma dovrà pagare e eventualmente presentare le sue rimostranze al suo creditore Caio;

c) ha ragione Sempronio, è vero, infatti, che la delegazione si presenta prevalentemente in forma pura, ma è anche accaduto che nel contratto di delegazione e nella stessa delegazione si è fatto espresso riferimento al rapporto di provvista, e quindi tale rapporto è diventato rilevante nei rapporti fra Tizio e il delegato Sempronio;

 

 

 

Risposta 27

 

 

 

28) Tizio è creditore di Caio, per la somma di € 1000; un bel giorno si presenta da lui Sempronio, e si offre di pagare i € 1000; Tizio accetta, e Sempronio seduta stante gli dà i € 1000, ricevendo regolare quietanza da parte di Tizio, che lo nomina anche nuovo creditore nei confronti di Caio. A questo punto sorge questione fra Caio e Sempronio sul tipo di operazione che lo stesso Sempronio ha compiuto nei confronti di Tizio; sostanzialmente Caio sostiene che in questo caso c'è stata un’espromissione, mentre Sempronio sostiene che si è trattato di una diversa operazione, e che comunque lui gli deve dare i € 1000 che doveva a Tizio; chi ha ragione?

 

a) evidentemente ha ragione Caio, perché dallo svolgimento dei fatti risulta che Caio non ha delegato Sempronio a pagare i € 1000, e quindi se non è delegazione è sicuramente espromissione, perché il tratto distintivo tra delegazione e espromissione, sta nel fatto che nell'espromissione il terzo di sua iniziativa va dal  creditore, mentre nella delegazione ha avuto, appunto, la delegazione da parte del debitore, e quindi come delegato di quest'ultimo si presenta al creditore delegatario; di conseguenza qui abbiamo una espromissione, e si applicheranno le regole della espromissione;

b) ha ragione Sempronio;  in effetti lui pagando quella somma si è fatto anche surrogare nei diritti del creditore nei confronti del debitore Caio; di conseguenza Caio sarà adesso debitore di Sempronio, e non più di Tizio, e quindi a lui dovrà dare i € 1000;

c) entrambi in realtà non hanno capito che tipo di operazione si è svolta; non si tratta di espromissione, perché Tizio è stato integralmente pagato da Sempronio, mentre ci sarebbe stata estromissione se Sempronio si fosse offerto come nuovo debitore ha posto di Caio; d'altro canto non c'è stata nemmeno surrogazione, proprio perché Sempronio si è presentato con i soldi in mano e ha pagato, realizzando così la figura dell'adempimento del terzo. D'altro canto è normale che il creditore tizio rilasci quietanza a chi ha pagato, perché la quietanza e l'unica prova e si può portare per dimostrare l'avvenuto pagamento;

 

 

 

Risposta 28

 

 

 

29) Caio è debitore di Tizio per la somma, pensate un po', di € 1000; a un certo punto si ricorda che Sempronio gli deve dare € 1000, per un vecchio debito non ancora estinto. Allora Caio, va da Sempronio, e gli propone un contratto di accollo; Sempronio sapendo di dover dare questi € 1000 a Caio, ritiene di dover stipulare questo contratto e nello stesso contratto pone una serie di condizioni circa i modi e tempi del pagamento, e la rilevanza delle eventuali eccezioni relative al rapporto che lui aveva ed ha con Caio; Caio accetta, e il due firmano il contratto; il contratto poi viene portato a conoscenza del creditore Tizio, che dichiara di volere aderire alla stipulazione fatta a suo favore. Il giorno convenuto per il pagamento, Tizio si rivolge a Sempronio, per ottenere quanto gli spetta, ma Sempronio si oppone al pagamento, sostenendo che ci sono stati problemi relativi al rapporto di provvista che lui ha con Caio; ma Tizio risponde che questi fatti non lo interessano, che lui e il creditore, ed è anche terzo rispetto contratto che hanno stipulato, e quindi Sempronio non può opporre le eccezioni relative ai rapporti  di Sempronio con Caio; chi ha ragione?

 

a) ha ragione Sempronio, è vero, infatti, che Tizio è terzo rispetto al contratto di accollo, ma è anche vero che ha aderito alla stipulazione fatta fra i due, e quindi deve anche rispettare i termini di quel contratto; di conseguenza se nel contratto di accollo si è fatto espresso riferimento al rapporto di provvista e ad altre condizioni, questo rapporto di provvista e le altre condizioni del contratto di accollo possono essere opposte al creditore Tizio;

b) ha ragione Tizio; è generalmente accettato che il contratto di accollo è un'espressione del più generale contratto a favore del terzo; il creditore Tizio è un terzo rispetto al contratto di accollo, e rispetto a tale contratto ha espresso semplicemente la sua intenzione di aderire, ma non certo di accettare delle condizioni contrattuali nei confronti delle quali lui è estraneo; del resto poiché il contratto a favore del terzo è ammissibile solo se abbia effetti favorevoli nei confronti del terzo, non si vede come un effetto sfavorevole come quello che vorrebbe far valere Sempronio nei confronti del creditore Tizio, possa essere opposto dallo stesso Sempronio contro Tizio;

c) ha ragione Tizio, ogni qualvolta, infatti, si conclude un contratto di accollo, si verifica un'ipotesi di novazione soggettiva passiva; di conseguenza il vecchio rapporto obbligatorio che esisteva fra Caio e Sempronio si è estinto, e di conseguenza non è possibile proporre eccezioni rispetto a un rapporto obbligatorio che ormai si è estinto;

 

 

 

Risposta 29

 

 

 

30) Caio è debitore di Tizio, per la somma di € 1000; a certo punto si ricorda che Sempronio gli deve dare proprio quei soldi, e allora va dallo stesso Sempronio, proponendogli un contratto di accollo; Sempronio accetta il contratto, dichiarandosi, nel contratto, disposto comunque pagare questi € 1000 per Caio; a questo punto i due portano a conoscenza del creditore Tizio il fatto che loro abbiano stipulato questo contratto di accollo, ma Tizio sostanzialmente gli risponde che a lui dei loro accordi non interessa assolutamente nulla, e di conseguenza chiederà alla scadenza del credito i soldi al suo debitore  Caio. Si avvicina il giorno la scadenza del credito, e Caio chiama Sempronio, dicendogli di portare i € 100o in adempimento del contratto di accollo ma Sempronio si rifiuta, sostenendo che poiché il creditore Tizio non ha aderito al contratto di accollo, questo non ha alcuna efficacia, e che quindi Caio se la vedesse lui con il creditore Tizio; ma Caio insiste e vuole i € 1000; chi ha ragione?

 

a) ha ragione Sempronio, e ciò perché effettivamente il creditore Tizio non ha aderito al contratto di accollo, e di conseguenza questo contratto di accollo non ha più alcuna ragione di essere; quindi Caio non ha nessun titolo per chiedere l'adempimento di un contratto di accollo che in realtà non esiste;

b) ha ragione Caio; in effetti Sempronio non si limita semplicemente a sottoscrivere un contratto di accollo, ma si dichiara disposto comunque a pagare questi € 1000 per Caio; di conseguenza è evidente la volontà delle parti di dare anche un'efficacia semplicemente interna al contratto di accollo, e di conseguenza Sempronio si è comunque obbligato a fornire i mezzi a Caio per il pagamento;

c) ha ragione Caio; in effetti la mancata adesione al contratto di accollo da parte del creditore Tizio, non toglie che il contratto di accollo esista; quindi ogni qualvolta il creditore rifiuti di aderire al contratto di accollo, questi si converte sempre e automaticamente in accollo interno, e quindi Sempronio, indipendentemente da una qualsiasi dichiarazione che abbia fatto in proposito, deve comunque onorare il contratto stipulato con Caio;

Risposta 30