4  Domande  sulle obbligazioni

Nelle risposte, in grassetto la risposta esatta;

 

31) il nostro amico Tizio deve dei soldi al creditore Caio, ed esattamente gli deve la somma di € 1000. Un giorno Tizio incontra per la strada il caro amico di Caio, Sempronio, e trovandosi i € 1000 in tasca che deve proprio a Caio, dà questi soldi a Sempronio, dicendogli che questi sono i soldi che deve a saldo del debito che aveva con Caio; ha fatto bene Tizio a pagare all'amico di Caio, Sempronio?

 

a) ha fatto bene; Sempronio è amico di Caio, e quindi consegnerà sicuramente i € 1000 allo stesso Caio; visti i rapporti che ci sono fra Sempronio e Caio, il pagamento effettuato da Tizio estinguerà sicuramente l'obbligazione che aveva nei confronti di Caio;

b) Tizio può aver fatto bene a dare soldi a Sempronio, perché quasi sicuramente Sempronio consegnerà questi soldi al creditore Caio, e quindi in un modo o in un altro, si avrà l'estinzione dell'obbligazione. Ma potrebbe capitare un imprevisto, e in tal caso Tizio potrebbe essere costretto a ripetere il pagamento del debito nei confronti del suo creditore Caio;

c) Tizio ha sicuramente fatto bene a dare i soldi a Sempronio, perché il rapporto di amicizia che intercorre tra Caio e Sempronio, può fargli tranquillamente presumere che Sempronio sia il rappresentante di Caio e poiché il pagamento eseguito nelle mani del rappresentante del il creditore libera lo stesso debitore, questo pagamento è stato regolarmente effettuato;

 

 

 

Risposta 31

 

 

 

32) Tizio deve dei soldi a Caio, e gli deve la solita somma di € 1000; passa un po' di tempo, e Tizio non restituisce i soldi a Caio, perché fra i due ci sono stati dei contrasti, non tanto relativi al fatto dei soldi, ma dovute ad altre questioni; in sostanza il problema stava nel fatto che Tizio e Caio sono tifosi di due squadre di calcio diverse, e questo comporta infinite discussioni tra i due. Un giorno Tizio va a un bar con degli amici, e insieme a questi amici bevono molto, tanto è lo stesso Tizio si ubriaca in maniera abbastanza rilevante, tanto da diventare temporaneamente incapace. Uscito dal bar con gli amici incontra Caio, e sotto l'effetto dell'alcol, gli dice: "Caio, amico mio, abbiamo tanto ho litigato per le squadre di calcio, ma adesso mettiamoci una pietra sopra, io ti dovevo € 1000, qui c'è il Bancomat, prelevo i € 1000 e te li do". Effettivamente Tizio fa così, e dà i € 1000 a Caio; poi però passa sbornia e gli amici dicono che lui ha dato € 1000 a Caio, ma Tizio si arrabbia, dicendo che in quel momento non era in sé, bensì incapace per effetto dell'alcol, e vuole indietro i € 1000 da Caio; ha ragione Tizio?

 

a) Tizio ha torto, il pagamento effettuato non è un negozio giuridico, ma un atto giuridico in senso stretto, e in generale, ma soprattutto in questo caso, tale pagamento se esatto, e se effettuato effettivamente al creditore, cosa che è accaduta, estingue l'obbligazione; del resto non bisognerebbe trovare delle scuse per non pagare basate su rivalità calcistiche;

b) Tizio ha ragione. È vero che lui doveva questi € 1000 a Caio, ma come vero che un pagamento a un creditore incapace non sempre libera il debitore, è anche vero che il pagamento effettuato da un incapace non sempre è fatto regolarmente. Evidentemente Tizio non aveva la volontà di pagare Caio, per lo meno non l'aveva nel momento in cui ha effettuato il pagamento, e di conseguenza Tizio può richiedere il pagamento illegittimamente effettuato;

c) Tizio ha ragione, il pagamento, infatti, rientra nella categoria dei negozi giuridici, e di conseguenza l'elemento fondamentale di un atto del genere è la volontà. È chiaro che qui Tizio non aveva alcuna volontà di eseguire questo pagamento, e quindi il negozio giuridico che ha compiuto non è valido; per la precisione tale negozio essendo affetto da un vizio relativo alla capacità, è annullabile, e quindi può essere impugnato entro cinque anni dal pagamento stesso;

 

 

 

Risposta 32

 

 

 

33) Tizio è debitore di Caio, ma questa volta non ha il solo debito di € 1000 nei confronti di Caio, ma ha diversi debiti nei confronti di Caio tutti ugualmente garantiti; infatti ha di solito debito di € 1000, che è scaduto, poi ne ha un altro di € 600, che è scaduto anche lui, e infine ha ancora un altro debito, di € 1200, che però non è ancora scaduto. Un bel giorno Tizio si presenta da Caio, con cinquecento euro, e senza dire niente dà questi cinquecento euro a Caio; Caio si meraviglia del fatto che Tizio gli abbia finalmente portato qualcosa, e prende questi soldi limitandosi semplicemente a dire: "finalmente mi hai portato dei soldi, ma ricordati che me ne devi ancora molti altri". Sorge però il problema di stabilire a quale debito bisognerà imputare questi cinquecento euro, e immediatamente sorge questione fra Tizio e Caio; e allora, a quale debito di Tizio andranno imputati i cinquecento euro?

 

a) i cinquecento euro andranno imputati al debito di € 1000 che Tizio ha nei confronti di Caio;

b) i cinquecento euro devono essere imputati ai € 1200 che Tizio deve a Caio, per il semplice motivo che il debito di € 1200 è il più oneroso per lo stesso debitore Tizio;

c) in realtà non è possibile stabilire a quale dei debiti che Tizio ha nei confronti di Caio debbano essere imputati questi cinquecento euro, di conseguenza i cinquecento euro, mancando qualsiasi reale dichiarazione da parte di entrambi, devono essere imputati proporzionalmente a tutti e tre i debiti che Tizio ha nei confronti di Caio;

 

 

 

Risposta 33

 

 

 

34) Tizio è creditore di Caio, per la somma di € 1000, ma anche Caio è creditore di Tizio esattamente della stessa somma, e cioè nel € 1000. Una differenza però fra i due debiti i crediti c'è: mentre il credito che Tizio ha nei confronti di Caio è già scaduto, quello che c'ha Caio nei confronti di Tizio non è ancora scaduto; Caio infatti potrà chiedere l'adempimento della sua obbligazione fra sei mesi. Essendo scaduto il suo credito, Tizio chiede l'adempimento a Caio, ma Caio si oppone eccependo la compensazione, e sostenendo che entrambi i crediti sono liquidi ed omogenei, e che quindi sarebbe inutile che lui esegua questo pagamento nei confronti di Tizio. Tizio si oppone, e vuole comunque essere pagato. Chi ha ragione?

 

a) Caio ha ragione, è vero infatti che i due crediti hanno scadenze diverse, ma è anche vero che sono esattamente lo stesso importo, ed anche espressi nella stessa moneta, cioè l'euro; di conseguenza sarebbe veramente strano che Caio consegni i € 1000 a Tizio, e Tizio dopo un poco debba restituire questi € 1000 a Caio;

b) Tizio ha ragione, i crediti-debiti sono sostanzialmente identici, ma fino a un certo punto. È vero infatti che hanno scadenze diverse, ed avendo scadenze diverse non possono permettere alla compensazione di operare. Di conseguenza Caio dovrà pagare i € 1000 a Tizio, e alla scadenza del debito che Tizio ha nei confronti di Caio, potrà richiedere i € 1000 che gli spettano allo stesso Caio;

 

 

 

 

Risposta 34

 

 

 

35) Tizio è creditore di Caio per la somma di € 1000, ma anche Caio è creditore di Tizio, solo che l'importo della somma non è stata ancora esattamente determinata, ma è comunque determinabile, perché richiede l'intervento di un terzo arbitratore che determini esattamente il valore dell'obbligazione di Caio nei confronti di Tizio. Un bel giorno Tizio chiede il pagamento di € 1000 a Caio, ma Caio si oppone, perché eccepisce l'esistenza della compensazione, e poiché la compensazione opera automaticamente, ritiene di non dovere dare nulla a Tizio, perché pensa che le due prestazioni siano comunque di valore equivalente. Tizio però non è d'accordo e ritiene invece che in questo caso la compensazione non si sia ancora verificata;chi ha ragione?

 

a) ha ragione Tizio, infatti vediamo che effettivamente esistono gli elementi della compensazione, ma non esistono tutti gli elementi della compensazione, perché uno dei due crediti non è determinato, anzi deve essere ancora determinato dal terzo arbitratore. Di conseguenza in questo caso non può operare la compensazione;

b) ha ragione Caio, ma da un punto di vista abbastanza particolare; è vero infatti che qui la compensazione non opera ancora, perché uno dei debiti non è ancora liquido, ma Caio può andare davanti al giudice e può chiedere la determinazione del suo debito, e fatta questa operazione da parte del giudice opererà finalmente la compensazione;

 

 

 

 

Risposta 35

 

 

 

36) Tizio deve avere dei soldi da Caio, e Caio non ha mai saldato il suo debito nei confronti di Tizio, anche se questo debito non è ancora prescritto. Accade però che Caio un giorno muore, e, stranamente, nomina suo erede universale lo stesso Tizio. Tizio allora decide di accettare l'eredità, ma entra subito in concorso con gli altri creditori del defunto Caio. Nei confronti di questi ultimi, però, Tizio si dice disposto a pagare i debiti che aveva il defunto Caio, ma sostiene anche che anche lui è un creditore, e di conseguenza anche lui deve essere pagato come tutti gli altri creditori. Ha ragione Tizio?

 

a) Tizio ha certamente ragione, il fatto che lui sia diventato erede del patrimonio di Tizio, e nel patrimonio ci sono anche debiti, non toglie che lo stesso Tizio mantenga la sua posizione di creditore nei confronti della massa ereditaria che era di proprietà di Caio. Quindi Tizio ha gli stessi diritti di tutti gli altri creditori del defunto Caio ad essere pagato;

b) Tizio ha torto, perché lui ha accettato l'eredità senza beneficio d'inventario, e quindi ha operato la confusione. Di conseguenza il credito che lui aveva nei confronti di Caio si è estinto, e quindi il suo nuovo patrimonio che è derivato dalla confusione del suo patrimonio con quello del defunto Caio fungerà da garanzia ai creditori del defunto;

 

 

 

Risposta 36

 

 

 

37) Tizio e Caio hanno fra di loro un rapporto obbligatorio,  ma a un certo punto i due decidono di far estinguere questa obbligazione, e di farne sorgere un'altra al suo posto; in altre parole si stabilisce che al posto del vecchio rapporto obbligatorio, ve ne sarà un nuovo, ed esattamente Tizio dovrà eseguire dei lavori di riparazione presso lo stabilimento industriale dello stesso Caio. I due allora sottoscrivono un nuovo contratto, e in questo contratto è espressamente detto che questo sostituisce il contratto precedente. Viene il momento in cui Tizio deve eseguire questi lavori, ma prima di iniziare questi lavori si rende conto che il contratto originario che e stato novato, era annullabile, perché lui lo aveva stipulato in base ad un errore, e quindi si rifiuta di eseguire i lavori presso lo stabilimento di Caio. Caio si oppone però a questa decisione, e ritiene che Tizio debba comunque eseguire questi lavori. Chi ha ragione?

 

 

a) ha certamente ragione Caio, ed infatti loro hanno eseguito volutamente una novazione, con l'estinzione dell'obbligazione originaria; di conseguenza Tizio dovrà eseguire i lavori presso lo stabilimento di Caio, ed essere da lui regolarmente pagato;

b) ha ragione Caio, in effetti il contratto originario che è stato novato era annullabile, ma questo non giustifica il fatto che Tizio non voglio rispettare il nuovo contratto; in effetti con la novazione si ha l'estinzione del vecchio rapporto obbligatorio, che viene sostituito dal nuovo, e solo nel caso in cui l'obbligazione originaria era inesistente, è possibile far valere un vizio anche del nuovo contratto. Ma qui l'obbligazione originaria non era inesistente, perché derivava da un titolo invalido, cioè annullabile ma esistente, perché il contratto annullabile (con tutte le sue obbligazioni) produce effetti fino a quando non sia stato annullato dal giudice.

c) Tizio ha ragione, in realtà la novazione che è stata fatta è essa stessa invalida, perché è stato novato un contratto che era annullabile per errore, e lo stesso Tizio nel momento in cui ha eseguito la novazione non sapeva che il contratto originario fosse annullabile. Di conseguenza poiché è stato novato un contratto annullabile, il cui vizio era sconosciuto a Tizio, anche la novazione sarà invalida;

 

 

 

Risposta 37

 

 

 

38) Tizio deve dare € 1000 a Caio ma alla scadenza del debito è Tizio non ha i € 1000 da dare a Caio; allora si reca dallo stesso Caio, e gli propone un patto; sostanzialmente poiché Tizio deve avere € 1200 da Sempronio, gli propone di trasferirgli questo credito di € 1200, in modo da estinguere la sua obbligazione di € 1000 che ha nei confronti di Caio; Caio accetta. Accade però che alla scadenza Sempronio non paghi, e Caio non riesce a recuperare la somma dei € 1200, e Caio quindi si reca da Tizio, dicendogli sostanzialmente che visto che lui non è riuscito a ottenere i € 1200, si riprendesse pure il suo credito; pretende inoltre che gli siano consegnati i € 1000 dell'obbligazione originaria. Tizio però si oppone sostenendo di non dover dare nulla. Chi ha ragione?

 

a) ha ragione Caio, in effetti qui si tratta di una dazione in pagamento, e la dazione in pagamento estingue l'obbligazione originaria solo quando la diversa prestazione stabilita sia effettivamente eseguita. In effetti qui Tizio trasferisce il credito a Caio, ma questo credito è trasferito senza alcuna dichiarazione ulteriore, e di conseguenza l'estinzione dell'obbligazione originaria avverrà solamente con l'effettiva riscossione del credito che è stato trasferito, cosa che non è avvenuta. Di conseguenza l'obbligazione originaria non si è estinta, e Tizio risulta ancora obbligato a versare i € 1000 a Caio;

b) ha ragione Tizio, in effetti qui c'è stata una dazione in pagamento, e com'è noto con la dazione in pagamento si ha l'estinzione dell'obbligazione originaria con l'adempimento della diversa prestazione dovuta. Ora poiché qui la diversa prestazione dovuta consisteva nella cessione del credito che Tizio aveva nei confronti di Sempronio, e questa cessione c'è stata, l'obbligazione originaria si è estinta, e Caio non potrà più pretenderne l'adempimento;

c) ha ragione Tizio; in effetti qui il caso è particolare, perché si tratta di una di una dazione in pagamento, ma si tratta di una dazione in pagamento che ha ad oggetto un credito. Ora ogni qualvolta si verifica una situazione del genere, si presume sempre che la cessione sia fatta pro soluto, cioè senza garanzia per l'adempimento. In presenza di questa presunzione voluta dalla legge, lo stesso trasferimento del credito comporta estinzione dell'obbligazione originaria. Quindi Caio non potrà più chiedere i € 1000 della sua vecchia obbligazione a Tizio;

 

 

 

Risposta 38

 

 

 

39) Tizio è creditore di Caio per la somma di € 1000; Tizio è anche un creditore garantito, e quindi è ancora più sicuro di essere pagato da Caio. Tra i due però sorge un rapporto di amicizia, e Tizio pensando di fare una cosa gradita a Caio, decide di rinunziare alle garanzie che erano state costituite in relazione all'obbligazione del € 1000. Caio, venuta a sapere della cosa, ritiene che in realtà Tizio non abbia fatto altro che rimettergli il debito, e quindi si sente libero dal pagamento dei € 1000 allo stesso Tizio. Ha ragione Caio?

 

a) si ha ragione, il fatto che Tizio abbia rinunziato alla garanzia del credito, fa presumere che egli abbia voluto anche rimettergli il debito di € 1000; d'altro canto il rapporto di amicizia esistente fra i due spinge ancora di più ad accettare questa interpretazione;

b) Caio probabilmente spinge troppo in là il rapporto di amicizia che ha con Tizio; il fatto che Tizio abbia rinunziato alle garanzie non fa automaticamente presumere che gli abbia rimesso anche il debito. È abbastanza evidente, poi, che Tizio ha voluto fare solo una cortesia al suo amico, ma non si è voluto spingere fino al punto di rimettergli il debito;

c) Caio in questo caso può andare sul sicuro, perché remissione del debito e rinunzia alle garanzie sono sostanzialmente la stessa cosa; non ha alcun senso, infatti, rinunziare alla garanzia di un debito se non si vuole anche rimettere questo debito, anzi possiamo affermare che quando diciamo rimettere il debito, e quando diciamo rinunciare alle garanzie di un debito, siamo affermando la stessa cosa;

 

 

 

Risposta 39

 

 

 

40) Tizio deve consegnare un prezioso vaso cinese a Caio; il vaso già è stato pagato da Caio, ed è in attesa di essere consegnato. Tizio allora prende il vaso che deve consegnare che mentre lo sta portando verso la sua autovettura, inciampa in un paletto che aveva lasciato precedentemente sul pavimento, di conseguenza cade con il vaso in mano rompendolo in 1000 pezzi; Caio, saputa la cosa, si rifiuta di pagare il vaso cinese, ma Tizio sostiene invece che tale vaso deve essere comunque pagato, perché nel momento in cui era accaduto il fatto il vaso era già di Caio, ed essendo il vaso una cosa specifica, la proprietà era già passata. Di conseguenza nonostante l'incidente Caio dovrà pagare comunque il prezzo del vaso cinese; chi ha ragione?

 

a) per quanto possa sembrare strano ha ragione Tizio; è vero infatti che la proprietà del vaso era passata nel momento stesso del consenso, all'atto della compravendita del vaso stesso. Di conseguenza Caio dovrà comunque pagare il valore del vaso, anche perché quello che è accaduto si tratta di un'ipotesi di impossibilità sopravvenuta; in altre parole visto quello che è successo non è certo più possibile consegnare il vaso intero, e quindi l'obbligazione del venditore si è estinta, ma non si è estinta l'obbligazione del compratore di pagare il prezzo, perché questa è ancora possibile;

b) ha ragione Caio, e non Tizio; in effetti qui abbiamo un caso di impossibilità sopravvenuta, e l'impossibilità sopravvenuta come dice l'articolo 1256 del codice civile estingue l'obbligazione; l'obbligazione si estingue per un motivo molto semplice, perché è diventata impossibile, e in questo caso effettivamente non è più possibile consegnare il vaso cinese se non a pezzi, ma a questo punto non abbiamo più un vaso cinese ma un'altra cosa; tuttavia il vaso si è rotto per colpa del venditore, e quindi la sua obbligazione non si è realmente estinta ma ha cambiato oggetto trasformandosi nell'obbligo di risarcire il danno a Caio;

 

 

Risposta 40

 

 

41) Tizio è un commerciante di elettrodomestici, e un giorno ordina al suo grossista 200 lavatrici, perché è certo di venderle rapidamente, visto che si è già impegnato con numerosi suoi clienti a fornire questo tipo di lavatrici. Il grossista accetta immediatamente l'ordine, e la consegna era prevista entro 20 giorni dalla ricezione dell'ordine. Accade però che queste lavatrici non sono mai arrivate a Tizio, nonostante che questi avesse preso in locazione un capannone per un mese, proprio per custodire della lavatrici in attesa di essere vendute. Nonostante numerosi solleciti, il grossista Caio alla fine dichiara di non essere più in grado di consegnare queste lavatrici, e di essere anche pronto a risarcirgli i danni. Tizio allora calcola nei danni subiti il costo per la locazione del capannone, le paghe già promesse agli operai, e il mancato guadagno dovuto alla mancata vendita delle lavatrici; il grossista Caio, però, non è d'accordo su questo calcolo; infatti ritiene di dover pagare le spese del capannone, e anche degli operai che Tizio aveva già pagato per la sistemazione delle lavatrici nel capannone, ma non i mancati guadagni che lo stesso Tizio non ha percepito; chi ha ragione?

 

a) in realtà in questa situazione appare con evidenza che Caio è inadempiente, e che quindi deve risarcire il danno a Tizio; Tizio però vuole troppo da Caio, perché l'articolo 1223 è chiaro nel dire che il risarcimento del danno è dovuto alle conseguenze immediate e dirette dell'inadempimento, in realtà queste conseguenze fanno riferimento proprio alle spese che ha sostenuto Tizio per custodire e sistemare le lavatrici, ma non certo per i suoi mancati guadagni, questo non perché non gli spettino, ma perché non rientrano nelle conseguenze immediate e dirette, ma semmai sono conseguenze ulteriori che non possono essere imputate all'inadempimento di Caio;

b) Caio ha torto, perché il suo inadempimento lo costringe a risarcire il danno che Tizio ha subito sia per il danno emergente, sia per il lucro cessante, e cioè per i mancati guadagni;

c) Caio ha ragione, ed è stato anche troppo generoso nel promettere a Tizio il risarcimento dei danni dovuti alle spese per il capannone e per gli operai; in effetti se Tizio ha voluto prendere in locazione un capannone per mettere le famose lavatrici, questo non può essere imputato a Caio; in altre parole Caio non può sostenere tutte le spese pazze e illogiche che Tizio ha sostenuto per custodire le lavatrici; bisognerebbe vedere prima di tutto se Tizio aveva dello spazio sufficiente nel suo magazzino, e se poi era proprio necessario che prendesse altri operai; d'altro canto chi ci dice che queste lavatrici comprate sarebbero state effettivamente vendute? Tizio deve provare questa cosa, e non sembra proprio, allo stato dei fatti, che abbia fornito questa prova. Del resto il lucro cessante deve essere riconosciuto solo in circostanze eccezionali, visto che si tratta di una qualcosa di futuro e di ipotetico, praticamente impossibile da provare.

 

 

 

Risposta 41

 

 

 

42) Tizio ha comprato da Caio un elettrodomestico, esattamente un asciugacapelli; lo stesso Tizio dopo essersi fatto una bella doccia, esce bagnato dalla doccia stessa, mette la spina del asciugacapelli nella presa di corrente, e lo accende; accade però che le gocce d'acqua che ancora erano presenti sulla mano di Tizio, penetrano nel motore dell'asciugacapelli, provocando così un cortocircuito; fortunatamente l'impianto salvavita dell'appartamento, impedisce che Tizio muoia folgorato, ma il cortocircuito sostanzialmente distrugge l'asciugacapelli. Tizio allora si reca da Caio, e pretende che l'asciugacapelli gli sia totalmente rimborsato, perché per una sola volta che lo ha usato si è rotto; Caio però si rifiuta di rimborsargli l'asciugacapelli, e anche di sostituire l'asciugacapelli già comprato con uno nuovo; chi ha ragione?

 

a) Tizio deve ringraziare le potenze celesti che non è morto con l'asciugacapelli in mano; effettivamente l'asciugacapelli si è rotto, e il venditore deve garantire il buon funzionamento dell'apparecchio in genere per due anni; ma è anche vero che qui il danno è stato interamente cagionato dal comportamento colposo di Tizio, che non ha rispettato le più elementari regole di sicurezza per l'uso degli apparecchi elettronici, che, come noto, non devono essere usati, in presenza di liquidi ed acqua, salvo che non siano stati espressamente progettati per tale uso;

b) Caio avrebbe dovuto perlomeno avvertire Tizio del fatto che l'asciugacapelli non deve essere usato con le mani bagnate; questo fatto, infatti, non è detto che sia conosciuto necessariamente da tutti, e quindi in mancanza dell'avvertimento, Caio è responsabile della rottura dell’asciugacapelli; lo stesso Caio è fortunato del fatto che Tizio non sia morto folgorato per il cattivo uso dell'asciugacapelli, perché la responsabilità dell'uso corretto dell'elettrodomestico è solamente sua, cioè di Caio che non ha dato le necessarie istruzioni per l'uso dell'elettrodomestico;

c) in questo caso abbiamo un'evidente ipotesi di concorso di colpa; Tizio è effettivamente poteva stare più attento nell'uso dell’asciugacapelli, Caio avrebbe dovuto avvertire che l'asciugacapelli va usato con particolari precauzioni; è vero che nella scatola dell’asciugacapelli ci sono le sommarie istruzioni di sicurezza dove è detto che questo non deve essere usato con liquidi ed acqua, ma è anche vero che queste istruzioni normalmente il consumatore non le legge, ed è quindi compito del venditore allertare il compratore dei rischi che derivano dall'uso dell'elettrodomestico che vende;

 

 

 

 

 Risposta 42