Risposta

 

 

54) Tizio ha bisogno di soldi, ha bisogno esattamente di € 2000; ora si reca da Caio, sperando che lo stesso Caio gli dia questi soldi in mutuo, cioè gli presti € 2000; Caio sapendo che Tizio non è esattamente un debitore modello, dice che è disponibile a prestargli questi € 2000, ma deve dare in pegno un bene di valore superiore agli stessi € 2000; Tizio non sa esattamente come fare, poi si ricorda che il suo caro padre gli ha lasciato in eredità un prezioso orologio d'oro, dal valore di 3500 euro; allora prende quest'orologio e lo porta da Caio, e si dichiara disponibile a dargli in pegno l'orologio d'oro del povero papà; Caio a questo punto accetta, redigono per iscritto il contratto di pegno ma Tizio non consegna l'orologio a Caio. Arriva finalmente la scadenza del debito, e Tizio, com'era prevedibile, non dà il € 2000 a Caio, e quindi Caio recupera forzosamente i suoi soldi, facendo pignorare proprio il famoso orologio che gli era stato promesso in pegno. Nel pignoramento però intervengono anche altri creditori dello stesso Tizio, perché loro devono avere da Tizio la somma complessiva di € 2000; ci si rende subito conto che l'orologio del padre di Tizio è insufficiente a pagare Caio e gli altri creditori e Caio però chiede di essere preferito nella distribuzione della somma ricavata, ed esibisce il contratto di pegno stipulato con lo stesso Tizio, ma gli altri creditori si oppongono, sostenendo che Caio ha esattamente lo stesso loro diritto ad essere soddisfatto, ignorando così l'esistenza del pegno; chi ha ragione?

 

 

a) ha ragione Caio, perché ha esibito il contratto di pegno, e quindi attraverso questo contratto di pegno diviene un creditore privilegiato rispetto agli altri che sono invece solamente chirografari. Di conseguenza deve essere pagato prima lui, poi sul ricavato potranno soddisfarsi gli altri creditori;

b) Caio è stato un ingenuo; se voleva avere la precedenza grazie al pegno, doveva farsi anche consegnare il prezioso orologio; invece ha preferito far rimanere il bene nelle mani del debitore Tizio; di conseguenza questo non gli dà alcuna preferenza rispetto agli altri creditori chirografari dello stesso Tizio, e quindi dovrà rassegnarsi a concorrere con loro nella spartizione della somma ricavata dal pignoramento;-

c) hanno ragione gli altri creditori di Tizio, e questo perché il pegno in nessun caso dà un reale titolo di prelazione al creditore pignoratizio; è vero infatti che il creditore pignoratizio deve ottenere il possesso del bene dato in pegno, ma quando però su questo bene si agisce in esecuzione forzata, tutti i creditori hanno lo stesso diritto di essere soddisfatti secondo le regole generali dell'articolo 2741 del codice civile. La preferenza, in questo caso, accordata al creditore pignoratizio, sta nel fatto che questi avendo il possesso del bene, può farlo vendere molto più facilmente, proprio perché il bene è il suo possesso, e quindi non rischia di perdersi nelle mani del debitore;