7  Domande  sulle obbligazioni

Nelle risposte, in grassetto la risposta esatta;

 

61) Tizio è solito spendaccione, ed è anche la disperazione del padre Caio.

Caio però è molto affezionato al figlio Tizio, che ultimamente sta avendo difficoltà a trovare qualcuno che gli faccia credito, perché i negozianti e i fornitori dubitano che poi Tizio riuscirà effettivamente a saldare i sui debiti.

Queste persone sanno perfettamente che Caio è una persona più che benestante, ma temono che il padre di Tizio, cioè Caio, un bel giorno si stanchi e non paghi più i debiti del figlio, rimanendo così con un pugno di mosche.

Tizio un bel giorno decide che vuole comprarsi una nuova motocicletta, visto che è un appassionato di motociclismo, è spesso cambia le motociclette che già ha comprato dal concessionario; allora si reca dal concessionario Sempronio, volendo comprare un nuovo modello di motocicletta, ma il concessionario questa volta non gli fa credito, e anzi chiede che il padre, Caio, invece di pagare come al solito dopo il debito del figlio, si ponga direttamente come garante di questo debito, e anche di quelli futuri, e di futuri acquisti di motociclette che Tizio farà certamente presso di lui; Tizio allora si reca dal padre e gli spiega la situazione, e il padre Caio va dal concessionario Sempronio, e insieme stipulano un contratto di fideiussione, non solo per questa motocicletta, ma anche per tutte quelle che in futuro vorrà comprare Tizio.

Accade però che Tizio avendo saputo la cosa incomincia fare degli acquisti di motociclette al di fuori della sua normalità, tanto da mettere in difficoltà il padre Caio; il debito di tizio nei confronti del concessionario è giunto ormai all’incredibile cifra di € 200.000, che Tizio ovviamente non paga. La somma è di tale rilevanza che mette in difficoltà lo stesso Caio, ma il concessionario Sempronio non vuole sentire ragioni, e pretende che Caio paghi subito e immediatamente tutti e € 200.000 dovuti da Tizio, e gli ricorda la fideiussione che Caio ha prestato il suo favore; allora Caio va dall'avvocato a chiedere consigli, che dirà l'avvocato al disperato padre di Tizio?

 

a) l'avvocato dirà che i contratti si rispettano, e che quindi se lui ha firmato il contratto di fideiussione non solo per la motocicletta di Tizio aveva già comprato, ma anche per tutte quelle che avrebbe comprato in futuro, vuol dire che Caio dovrà pagare la somma di € 200.000, oltre che dichiarare comunque cessato, successivamente, il rapporto di fideiussione.;

b) l'avvocato dirà che Caio non dovrà pagare i € 200.000, perché è vero che lui ha garantito tutti i debiti del figlio Tizio con il concessionario Sempronio, ma è anche vero che essendo una fideiussione per un'obbligazione futura, e quindi non ancora esistente, tale fideiussione è valida solo se è stato stabilito l'importo massimo garantito, cosa che non è stata fatta; di conseguenza la stessa fideiussione non è valida, e quindi Caio non può essere considerato fideiussore per gli acquisti successivi che il figlio Tizio ha fatto presto Sempronio;

b) l'avvocato dirà che Caio non deve pagare la somma che gli è stata richiesta dal concessionario Sempronio, perché Sempronio in realtà non può chiedere questi soldi a Tizio; il fatto che Tizio compra e rivenda delle motociclette rende evidente che si tratta di un incapace di intendere e di volere, e che quindi tutti i contratti che ha stipulato con il concessionario Sempronio sono annullabili; di conseguenza Tizio, o eventualmente lo stesso Caio, potranno agire in giudizio per dichiarare l'annullabilità di tutti questi contratti, restituire ovviamente le motociclette, e poiché la fideiussione è basata su un principio che la stessa è valida, solo se è valida l'obbligazione principale, essendo stati annullati i contratti di Tizio ha stipulato con Sempronio, sarà annullata anche la fideiussione che Caio aveva fatto con Sempronio;

 

 

 

Risposta 61

 

 

 

 

62) Tizio è solito spendaccione disperazione del padre Caio; un bel giorno Tizio si fa prestare dall'amico di Caio, Sempronio, € 15.000.

Sempronio in realtà non voleva prestare questi soldi a Tizio, perché sapeva che difficilmente li avrebbe recuperati, ma poiché è anche un caro amico del padre Caio, decide comunque di prestare questi soldi a Tizio.

Caio però viene a sapere della cosa, e va dall'amico Sempronio, e alla fine dopo molte insistenze, Sempronio lo accetta come garante.

Caio quindi è diventato il fideiussore del figlio Tizio, senza che però Tizio ne sapesse nulla. Come era prevedibile Tizio non paga i € 15.000 a Sempronio, e allora Sempronio si rivolge a Caio, chiedendogli i € 15.000. Caio mantiene la parola data, e dà i € 15.000 a Sempronio; questa volta però Caio è veramente arrabbiato nei confronti del figlio, e venuto a sapere che Tizio ha ricevuto una somma di danaro di € 30.000 dalla madre, da cui lo stesso Caio è da molti anni separato, decide di agire in regresso nei confronti del figlio Tizio; Tizio si oppone, dicendo che se il padre ha voluto garantire il suo debito, è affar suo, e poiché lui non sapeva assolutamente niente di questo intervento del padre, non è certamente obbligato sia dal punto di vista morale, sia dal punto di vista giuridico, a dare i € 15.000 al padre che agisce in via di regresso. Caio è sorpreso dalla risposta di Tizio, ma non molla, e va dall'avvocato, chiedendo che cosa debba fare per recuperare i suoi soldi e dare comunque una lezione al figlio spendaccione Tizio;

 

a) l'avvocato dirà a Caio che comunque il diritto di agire in regresso nei confronti del figlio Tizio, e quindi ha tutto il diritto di recuperare il suo i € 15.000;

b)l'avvocato dirà a Caio che è stato un ingenuo, anche se giustificato dall'affetto paterno; in effetti affinché Caio potesse agire in regresso nei confronti del figlio Tizio, era comunque necessario che al momento in cui è diventato fideiussore, avvertisse anche il figlio Tizio; la legge infatti pretende che ci sia questo avviso, anche per responsabilizzare il debitore, che sapendo che c'è qualcuno che di sua iniziativa è diventato garante del suo debito, sarà più spinto a mantenere il suo impegno con il debitore principale; poiché questo avviso non c'è stato, Caio non può chiedere in regresso i soldi che ha dovuto pagare a Sempronio;

c) l'avvocato dirà a Caio che non è possibile agire in regresso nei confronti del figlio Tizio, proprio perché Tizio non sapeva nulla dell'avvenuta fideiussione; comunque gli assicura che Caio riuscirà a recuperare i suoi soldi. Non essendo possibile che Caio possa agire in regresso nei confronti di Tizio, potrà comunque agire come nuovo creditore di Tizio; l'avvocato, infatti, gli ricorda che per l'articolo 1949 del codice civile il fideiussore che ha pagato e surrogato nei diritti del creditore contro il debitore; quindi potrà agire nei confronti del figlio Tizio non in regresso, ma come nuovo creditore sempre per lo stesso debito. Questa è l'unica strada che può percorrere Caio;

 

 

 

Risposta 62

 

 

 

63) Tizio ha dei rapporti di affari molto stretti con Sempronio, e ci tiene molto a mantenerli; viene a sapere che Sempronio ha bisogno di soldi per un affare, ma non riesce a trovare un finanziatore; lo stesso Tizio non può in questo momento dare a mutuo questi soldi a Sempronio, e allora pensa di conferire incarico a Caio di prestare, di dare a mutuo, questi soldi a Sempronio.

Caio, dopo essersi consultato con Tizio, si decide di fare credito a Sempronio.

Accade però quello che Tizio non si aspettava: Sempronio non paga il suo debito nei confronti di Caio. Caio allora si rivolge a Tizio, dicendogli che poiché lui gli ha dato incarico di fare credito a Sempronio, è lui che dovrà pagare questi soldi; Tizio però non è convinto dalla cosa, e va dall'avvocato; cosa gli dirà l'avvocato?

 

 

a) l'avvocato gli dirà che se Caio ha voluto fare credito a Sempronio, lo ha fatto volontariamente, anche se incaricato dallo stesso Tizio; il fatto che Tizio abbia dato incarico a Caio di fare credito a Sempronio, non vuol dire che Tizio debba rispondere del mancato pagamento di Sempronio, visto che Caio ha accettato liberamente di dare questi soldi a Sempronio, e nessuno lo costretto ad accettare l'incarico;

b) l'avvocato dirà Tizio che avendo dato incarico a Caio di fare credito a Sempronio, e avendo Sempronio accettato l'incarico, risponde come un fideiussore nei confronti di Caio per il debito di Sempronio; di conseguenza dovrà pagare quanto Caio gli chiede;

c) l'avvocato dirà Tizio che dovrà pagare il debito che Sempronio non ha onorato a Caio, perché dando l'incarico a Caio di fare credito a Sempronio, ha sostanzialmente ceduto un credito lo stesso Tizio aveva nei confronti di Sempronio; ora poiché la cessione è avvenuta pro solvendo, sarà Tizio a dover pagare;

 

 

 

Risposta 63

 

 

 

64) Tizio è creditore di Sempronio per somma complessiva di € 25.000, e al momento in cui ha concesso credito a Sempronio, quest'ultimo aveva un patrimonio sufficiente per garantirgli comunque il pagamento di quanto dovuto; col tempo però le cose di Sempronio si mettono male, Sempronio perde gran parte del suo patrimonio, e gli rimangono solo dei crediti per un valore complessivo di circa € 30.000, che lui però non esige dai suoi debitori, avendo ormai perso interesse per queste cose.

Tizio sollecita più volte Sempronio ad esigere i suoi crediti, ma si sente rispondere da quest'ultimo che seppure lo facesse, questi soldi andrebbero allo stesso Tizio, e che quindi non ha alcun interesse ad agire nei confronti dei suoi debitori, e in particolare nei confronti del debitore Caio che deve a Sempronio proprio € 25.000; questo punto Tizio si spazientisce, e cita in giudizio il debitore di Sempronio Caio, chiedendo di pagare per conto di Sempronio, i € 25.000, in modo che lo stesso Tizio possa poi soddisfarsi su quella somma; Tizio però visto il comportamento di Sempronio non lo cita in giudizio, e il giudice procede arrivando anche a sentenza; ha fatto bene Tizio a non chiamare in giudizio il suo debitore principale Sempronio?

 

a) ha fatto male; in effetti il comportamento di Sempronio era di totale disinteresse nei confronti del credito che lui aveva nei confronti di Caio, e quindi anche se l'avesse chiamato, quasi sicuramente Sempronio non sarebbe venuto in giudizio; ma è anche vero però che non si può agire contro il debitore di Sempronio, Caio, senza chiamare in giudizio il debitore principale Sempronio;

b) Tizio ha fatto bene, e talmente che ha fatto bene, che il giudice è arrivato tranquillamente a sentenza senza sollevare alcuna eccezione; è vero, infatti, che quando abbiamo queste ipotesi di azione surrogatoria ex articolo 2900 del codice civile, la legge dà il diritto a Tizio di agire direttamente contro il debitore del suo debitore, quando il debitore principale trascuri di esercitare i suoi diritti, e dalla traccia, risulta chiaramente che è accaduto proprio questo.

Allora Tizio ha agito in piena conformità della legge, confortato anche dal comportamento del giudice che non ha chiesto che lo stesso Tizio chiamasse in giudizio Sempronio;

c) Tizio ha fatto male; in effetti ha fatto proprio male ad agire nei confronti del debitore di Sempronio Caio; in effetti l'articolo 2900 del codice civile gli permette di agire in surrogatoria contro il debitore di Sempronio Caio, ma sempre che il debitore trascuri di esercitare le azioni nei confronti del suo debitore; qui in realtà Sempronio si è semplicemente limitato a non voler chiedere quanto gli spettava al suo debitore Caio, ma non si è rifiutato di agire contro Caio per recuperare quanto gli spetta, nel senso che nessuna dichiarazione ha fatto in proposito; di conseguenza Tizio avrebbe potuto agire con l'azione surrogatoria, solo quando Sempronio si fosse espressamente rifiutato di agire in giudizio contro il suo debitore Caio, cosa che concretamente non c'è stata;

 

 

 

Risposta 64

 

 

 

65) Tizio deve avere una grossa somma di denaro dal suo debitore Caio, esattamente deve avere  € 50.000. Nel momento in cui Tizio fece credito a Caio, lo stesso Caio aveva un patrimonio sufficiente per garantire comunque Tizio circa il pagamento della somma dovuta; per la precisione Caio aveva un terreno dal valore complessivo di € 80.000, un terreno, tra le altre cose, posto in una posizione tale che, in caso di inadempimento di Caio, poteva essere con una certa facilità venduto in seguito a un processo esecutivo.

Accade però una cosa che Tizio non aveva previsto; Caio concede in usufrutto il suo terreno a Sempronio, ed è stabilito che l'usufrutto durerà per tutta la vita dell'usufruttuario Sempronio.

Accade poi un'altra cosa, Caio non dà i € 50.000 a Tizio, che non ha alcun modo per recuperare questi soldi; in realtà potrebbe agire facendo vendere il terreno di proprietà di Caio, ma questo terreno con l'usufrutto vale al massimo di € 10.000, quindi totalmente insufficiente per coprire il valore del suo credito; allora Tizio va dall'avvocato; che cosa potrà consigliare l'avvocato al povero Tizio?

 

a) l'avvocato potrà fare poco in questo caso; in effetti Tizio potrebbe agire con l'azione revocatoria prevista dall'articolo 2901 del codice civile; ed è anche abbastanza evidente che vi sono tutte le condizioni per la revocatoria, tranne una, però. C'è il pregiudizio per Tizio, e molto probabilmente, ma questo è da dimostrare, c'è anche la malafede di Caio, e c'è anche la malafede del terzo, e cioè l'usufruttuario Sempronio; quello che non c'è, però, è l'atto di disposizione, perché il terreno non è stato venduto a Sempronio, ma gli è stato concesso in usufrutto, e di conseguenza non si può agire in revocatoria;

b) l'avvocato dirà Tizio che la situazione è sicuramente difficile, eppure ci potrebbe essere uno spiraglio per agire in revocatoria; quello che manca è l'atto di disposizione, ma l'usufrutto costituito da Caio a favore di Sempronio, anche se tecnicamente non è un atto di disposizione, sostanzialmente può essergli parificato, perché si tratta di un usufrutto che diminuisce enormemente il valore del terreno oltre a far perdere al proprietario gran parte delle sue facoltà; partendo da questo presupposto si potrà agire in giudizio in revocatoria, anche se dal punto di vista strettamente tecnico non c'è stato un vero e proprio atto di disposizione;

c) l'avvocato gli dirà che in questo caso c'è ben poco da fare, ma suggerisce Tizio di agire in surrogatoria nei confronti dell'usufruttuario Sempronio, chiedendo che i canoni che Sempronio dovrebbe pagare a Caio, siano assegnati direttamente a lui fino alla soddisfazione del suo credito;

 

 

 

Risposta 65

 

 

 

66) Tizio deve ricevere dal suo solito debitore Caio una somma rilevante, pari a € 250.000; in effetti Tizio ha fatto credito a Caio, perché lo stesso Caio ha un appartamento in centro per un valore di € 500.000, e quindi si tratta di un appartamento che in caso di problemi può essere facilmente venduto in seguito al buon esito di un'azione esecutiva; si avvicina il giorno della scadenza, e Caio si rende conto di non poter onorare il suo debito nei confronti di Tizio, e allora si mette d'accordo con Sempronio, stipulando così un contratto in base al quale l'appartamento è venduto a Sempronio, ma senza che vi sia mai stato un versamento di denaro da parte di Sempronio nei confronti del proprietario Caio; arriva il giorno della scadenza, e Caio non paga i € 250.000; Tizio questo punto vuole recuperare i suoi soldi ma  viene a sapere che l'appartamento su cui contava è stato venduto a Sempronio, e quindi non potrà agire più per recuperare i suoi soldi dalla vendita dell'appartamento; allora va dall'avvocato per chiedere cosa fare in proposito; che gli dirà l'avvocato?

 

a) l'avvocato gli dirà che si dovrà agire in revocatoria per la vendita che Caio ha fatto a Sempronio, visto che ci sono tutti gli elementi previsti dall'articolo 2901; che poi la vendita sia stata fatta per danneggiare il creditore Tizio può essere facilmente provato anche dal fatto che Sempronio non ha versato realmente la somma di acquisto dell'appartamento, e che comunque non è necessario provare la conoscenza che Sempronio avesse del pregiudizio che questa vendita procurava a Tizio, perché visto che l'appartamento non è stato realmente pagato da Sempronio, si tratta in realtà di una donazione, e quindi non è necessaria la conoscenza del pregiudizio che il terzo avesse delle ragioni del creditore da parte dello stesso terzo, cioè Sempronio;

b) l'avvocato dirà a Tizio che tutta l'operazione svoltasi a Caio e Sempronio risulta essere una simulazione di vendita; ciò è provato dal fatto che Caio ha venduto l'appartamento poco prima del termine previsto per l'adempimento del suo debito; inoltre non si è fatto pagare il prezzo dell'appartamento da Sempronio, e ciò rafforza l'idea che non si tratti di una vendita vera, e nemmeno di una donazione, ma di una simulazione assoluta di vendita; di conseguenza gli consiglia di agire in giudizio per provare l'avvenuta simulazione, e dopo agire col pignoramento dell'appartamento che in realtà è stato sempre di Caio;

c) l'avvocato dirà Tizio che sfortunatamente non c'è più nulla da fare; in effetti il fatto che l'appartamento sia stato venduto gli impedisce di fare un'esecuzione su quell'appartamento ormai di proprietà di Sempronio; in effetti non ci sono gli estremi per agire in revocatoria, perché quello che stato fatto somiglia molto ad una simulazione, ma l'altro canto non ci sono nemmeno gli estremi per agire per far dichiarare la simulazione, perché la simulazione può essere provata solo attraverso un atto che si chiama controdichiarazione, che Tizio non è in grado di esibire; di conseguenza Tizio non potrà fare più nulla, e in futuro sarebbe meglio che si fa crediti di questo valore, a costituire un'ipoteca sul bene;

 

 

 

Risposta 66