Claudio Mellone, Manuale di Diritto Privato
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apertura della successione

Secondo l'articolo 456 del codice civile " la successione si apre al momento della morte, nel luogo dell'ultimo domicilio del defunto".

Come si vede un evento giuridico scaturisce, o meglio è contemporaneo, a un evento naturale: la morte. Ma che significa aprire la successione ?  È chiaro che ci riferiamo alla possibilità che nuovi soggetti si sostituiscano al defunto subentrando nei suoi rapporti giuridici.  E allora un'altra domanda: in base a che cosa si apre la successione?  Evidentemente in base ad un titolo che consenta di stabilire quali regole seguire per individuare il successore e i suoi poteri.  Questo titolo può consistere nel testamento oppure nella legge.
Abbiamo, quindi, il concetto giuridico di " vocazione " che indica proprio il titolo in base al quale deve avvenire la successione, il testamento o la legge.  Se però leggiamo l'articolo 457 del codice civile, ci accorgiamo che non si parla di vocazione, ma di delazione, concetti simili, ma non uguali.  La vocazione, come abbiamo visto, è il titolo in base al quale si apre successione, la delazione è l'offerta dell'eredità al chiamato. Comprendiamo, allora, che apertura della successione, vocazione e delazione, sono fatti distinti ma che, di regola, accadono nello stesso momento, cioè al momento della morte. Distinguiamo allora tra:

 La vocazione e la delazione sono quindi fenomeni distinti (ma ciò è però contestato da parte della dottrina), che si verificano nello stesso momento; in alcuni casi, però, ciò non accade; pensiamo all'ipotesi prevista dall'art. 633 c.c.  dove si parla della istituzione di erede sotto condizione sospensiva;
in questo caso la delazione si verifica solo se si avvera la condizione.
La vocazione, quindi, logicamente precede la delazione che può avvenire in seguito, o anche mancare del tutto.

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