confessione

La confessione può essere di due tipi, giudiziale, resa nel corso del processo, e stragiudiziale, resa al di fuori. Tralasciando, per ora, la distinzione tra confessione giudiziale e stragiudiziale, consideriamo le caratteristiche comuni ai vari tipi di confessione. La confessione è in primo luogo una prova legale. La confessione è una dichiarazione resa dalla parte; non sarebbe confessione la dichiarazione resa da un terzo sui fatti di causa (testimonianza) né una dichiarazione resa dall’avvocato della parte, che potrebbe valere come ammissione. Per i ricordati motivi, la confessione deve essere resa dalla parte personalmente o da un suo rappresentante nei limiti della procura. Deve essere resa dalla parte capace di disporre del diritto cui i fatti confessati si riferiscono. Applicazione di questo principio è la regola per la quale, se la parte non dispone del diritto, la confessione non acquisterà il valore di prova legale, ma quello più limitato di prova libera. Analogamente accade nei casi di litisconsorzio necessario; in quello facoltativo si ritiene che la confessione abbia valore di indizio.

La confessione è inscindibile, nel senso che se la parte, nel dichiarare fatti a sé sfavorevoli, dichiara altri fatti tendenti a infirmare l’efficacia del fatto confessato o a limitarne gli effetti (2734 c.c.), tutta la dichiarazione confessoria avrà il valore di prova legale, a meno che l’altra parte non contesti le dichiarazioni aggiunte. In caso di contestazione delle ulteriori circostanze, la confessione avrà valore di prova libera.
La confessione è una dichiarazione di scienza e non un negozio giuridico, in quanto non si dispone direttamente del diritto, ma sarà necessaria la sentenza del giudice; per questo motivo, per la validità della confessione, basta che vi sia la volontà della dichiarazione e non anche quella degli effetti, come accade per i negozi giuridici.
La confessione, pur non essendo negozio giuridico, è revocabile, ma solo per errore di fatto e violenza.  Definiamo, ora, i vari tipi di confessione.
Stragiudiziale: è resa dalla parte o da chi la rappresenta al di fuori del giudizio; se resa ad un terzo sarà liberamente valutata dal giudice.
Giudiziale: è resa nel corso del processo, questa può essere: spontanea, è resa in un qualsiasi atto processuale firmato dalla parte; provocata: si tenta di ottenere la confessione ponendo una serie di domande alla parte volte a farla confessare; se la parte dichiara fatti a sé sfavorevoli, cioè confessa, l’interrogatorio avrà raggiunto il suo scopo.

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