Qui tutti i lavori giuridici di Claudio Mellone
servitù
video
Normalmente
accade che i fondi confinano con un altri
di proprietà pubblica o privata, e poiché questi fondi non sono delle isole,
ben potrà succedere che i proprietari dei fondi contigui o vicini si
accordino affinché un fondo possa trarre utilità dall'altro, con la
compressione di alcune facoltà che spettano al proprietario dell'atro fondo.
Notiamo che il codice civile non parla di proprietari, ma di fondi, volendo
porre l'accento sul fatto che il diritto riguarda dei fondi, e le utilità
che se ne traggono sono oggettive dei fondi considerati e non dei singoli
proprietari. Se, ad esempio, mi accordo con il mio confinante per far
istallare delle luci sul suo fondo in modo da poter meglio indicare la
direzione del mio ristorante, non avremo servitù, perché l'utilità che ne
traggo è personale dovuta alla
mia attività di ristoratore.
Ma se mi accordo con il mio confinante
affinché si crei un passaggio sul suo fondo per accedere al mio, avremo
servitù, perché vi sarà vantaggio per il mio fondo indipendentemente dalla
mia attività o da quelle che possano svolgere i successivi proprietari.
Fatte queste indispensabili premesse, possiamo meglio schematizzare gli
elementi della servitù.
Abbiamo, infatti:
Il codice civile all'art. 1028 ci chiarisce che
cosa può essere l'utilità, il vantaggio del fondo dominante,
affermando che l'utilità può consistere
anche
nella maggiore comodità o amenità del
fondo dominante e può del pari essere inerente alla destinazione industriale
del fondo, mentre il successivo articolo 1029 ci specifica che si può
costituire la servitù anche per una utilità futura. In altre parole il
codice dà una nozione ampia di utilità, identificandola con un qualsiasi
vantaggio, persino nella maggiore comodità o amenità del fondo, sempreché
riguardi "il fondo" e non i singoli proprietari; si ammette, inoltre, anche
la servitù anche a favore di un fondo che abbia destinazione industriale, si
ammette, cioè, che la servitù possa riguardare anche specifiche necessità
dell'industria posta sul fondo dominante.
Ma in che
cosa consiste il dovere del titolare del fondo servente?
Nel far nulla, potremmo rispondere (art.
1030 c.c.).
Il proprietario del fondo servente deve
solo sopportare il peso sul suo fondo. In alcuni casi è tenuto a un "non
facere" come nel caso della servitù di veduta. Si afferma, infatti, che "servitus
in faciedo consistere nequit".
È vero però che al proprietario del fondo servente
spetterà un corrispettivo per la servitù, e che potrebbe anche impegnarsi (o
essere obbligato per legge) a prestazioni accessorie. In questo caso non può
liberarsi delle spese necessarie per l'uso o per la conservazione della
servitù, se non cedendolo al proprietario del fondo dominante (art. 1070
c.c.)
Poniamoci, ancora, un'altra serie di domande
necessarie per chiarire il contenuto del diritto.
Chiediamoci, infatti, in che rapporto devono essere i fondi per aversi
servitù.
Rispondiamo che i fondi devono essere vicini ed
appartenere a due proprietari diversi. La vicinanza non significa, però, che
i fondi debbano essere confinanti. Per soddisfare il requisito basta che un
fondo si trovi abbastanza vicino per essere utile all'atro.
Ma vi può
essere servitù a vantaggio di un soggetto piuttosto che di un fondo?
No, perché la servitù riguarda solo
fondi e se per, esempio, mi accordo con una persona affinché passi sul mio
fondo per andare a pescare, questo non darà luogo a servitù, ma vi saranno
solo effetti obbligatori. Si parla, in questi casi, di "servitù irregolari"
proprio perché manca la caratteristica della predialità (praediàlis, dal
latino medievale: che riguarda un fondo).
Chiediamoci ancora:
ma se il
fondo servente è venduto, il nuovo proprietario dovrà rispettare la servitù?
La risposta la troviamo nella natura del
diritto che riguarda i fondi e non le persone dei singoli proprietari.
Proprio per questo motivo il diritto riguarda tutti i proprietari di quel
fondo. Il diritto reale di servitù ha quindi caratteristiche particolari
rispetto agli altri diritti reali di godimento.
Rispetto a questi, infatti, non può essere
ceduto né ipotecato, proprio perché si risolve in una qualità inseparabile
del fondo, e nemmeno può essere diviso. Se, quindi, la proprietà del fondo
dominante è frazionata la servitù è dovuta a ciascuna porzione, senza che
però si renda più gravosa la condizione del fondo servente (art. 1071 c.c.
).
Torna alla pagina iniziale del manuale