Claudio Mellone, Manuale di Diritto Privato
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successione legittima

 Abbiamo parlato delle regole generali che disciplinano il fenomeno della successione universale. Ora dobbiamo concentrare la nostra attenzione sull'erede, cioè su chi ha diritto di succedere. 
Se il de cuius è morto senza lasciare testamento, la successione è interamente regolata da norme di legge (art. 457 c.c.), norme che tendono a favorire le persone che hanno avuto un rapporto di parentela più stretto con il defunto, rispetto a coloro che hanno un grado di parentela più lontano.
Se, poi, esisteva un rapporto di coniugio, anche il coniuge del defunto concorrerà con i parenti nella successione ereditaria.
Ma andiamo con ordine. Abbiamo detto che presupposto della successione legittima è la mancanza di testamento; specifichiamo che questo tipo di successione ha luogo anche quando un testamento è nullo o è stato annullato, quando è privo di disposizioni patrimoniali o quando il testamento prevede solo legati oppure, infine, quando il testamento dispone solo per alcuni beni. Insomma la mancanza di una valida o completa volontà del testatore in merito all’individuazione degli eredi che subentreranno nel suo patrimonio, apre la strada alla successione legittima.
Ciò detto, cominciamo a vedere, insieme all'art. 565 c.c. chi sono le categorie di successibili, cioè, coloro che hanno titolo alla vocazione legittima: nella successione legittima l'eredità si devolve al coniuge, ai discendenti, agli ascendenti, ai collaterali, agli altri parenti e allo Stato , nell'ordine e secondo le regole stabilite dalla legge.

L'art. 565 individua, quindi, le persone che possono avere diritto all'eredità, ma non ne disciplina puntualmente l'ordine; in prima approssimazione possiamo vedere che succedono i parenti e\o il coniuge ed anche lo Stato. Quest'ultimo, però, succede solo quando non sia possibile la successione degli altri chiamati.

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