6  Domande cognizione



51. È importante che l'attore indichi in citazione la data di udienza?

 

1. Sì, senza tale indicazione la citazione stessa sarà nulla;

2. No, non è importante perché la data della prima udienza è fissata ufficio dal giudice dopo che l'attore avrà depositato in cancelleria la citazione;

3. Si è importante, ma la sua mancanza può essere sanata d'ufficio attraverso l'iniziativa del giudice, che verificato che l'attore non ha indicato la data della prima udienza, convocherà le parti per fissarne una d'ufficio.

 

 

 

52. Che cosa significa dire che la citazione nulla per vizi della vocatio in ius?

 

1. Quando la citazione nulla per vizi della vocatio in ius, vuol dire che manca uno qualsiasi degli elementi dell'articolo 163;

2. In generale ex articolo 164, la citazione è nulla per vizi della vocatio in ius per vizi relativi alla chiamata in giudizio, ma non tutti vizi della vocatio in ius comportano nullità della citazione, ma solo quelli indicati dall'articolo 164.

3. È un modo convenzionale adottato dai giuristi, per indicare i casi in cui la citazione non è stata regolarmente notificata.

 

 

 

53. E’ possibile sanare la citazione per vizi relativi alla vocatio in ius, e, se si, con quale efficacia?

 

1. Sì, è possibile sanare tali vizi, la sanatoria avrà efficacia retroattiva;

2. Si è possibile sanare questi vizi, ma la sanatoria non avrà efficacia retroattiva, ma avrà efficacia solo dal momento in cui è stata notificata la nuova citazione;

3. Poiché si tratta di vizi relativi alla chiamata, sono talmente gravi che non permettono sanatoria; di fronte a questa situazione il giudice dovrà cancellare la causa dal ruolo, e l'attore dovrà notificare nuovamente la citazione per incardinare un nuovo processo.

 

 

 

54. Nel caso di vizi della vocatio in ius cosa comporta la costituzione del convenuto?

 

1. La costituzione del convenuto è del tutto irrilevante, poiché i vizi della vocatio in ius sono di una tale rilevanza che non permettono al giudice di instaurare un regolare contraddittorio; di conseguenza di fronte alla costituzione convenuto il giudice in tutti i casi in fisserà la data di una nuova udienza per permettere il regolare contraddittorio con il convenuto.

2. La costituzione convenuto sana tutti vizi con efficacia retroattiva, e ciò accadrà anche quando il convenuto avrà avuto un termine di comparizione troppo breve, e anche quando abbia eccepito tale situazione al giudice, perché costituendosi e comparendo in udienza avrà implicitamente accettato la causa nello stato in cui si trova;

3. La costituzione al convenuto sana tutti vizi della citazione con efficacia retroattiva, ma se il convenuto eccepisce di avere avuto termini di costituzione troppo brevi, oppure la mancanza dell'avvertimento, il giudice fisserà la nuova udienza nel rispetto dei termini;

 

 

 

 

55. E’ possibile sanare la citazione per vizi della edictio actionis, e, se si, con quale efficacia?

 

1. La sanatoria è possibile, ma senza efficacia retroattiva.

2. La sanatoria possibile, e questa è automatica quando il convenuto si costituisce in giudizio; in tal caso la sanatoria avrà anche efficacia retroattiva;

3. È impossibile sanare una citazione che abbia tali vizi, perché l'attore non indicando i fatti posti alla base della domanda e l'oggetto, rende impossibile individuare la tipologia di causa proposta davanti al giudice. In tal caso il giudice non dovrà fare altro che cancellare la causa dal ruolo.

 

 

56. Che cosa dovrà fare l'attore dopo aver notificato la citazione?

 

1. Entro 10 giorni dalla notifica dovrà costituirsi in giudizio;

2. Dopo aver notificato la citazione avrà terminato il suo compito; successivamente si presenterà insieme al convenuto davanti al giudice istruttore che lui stesso ha indicato dal giorno indicato; il giudice verificato in citazione che il giorno sia quello indicato dall'attore, procederà ad istruire la causa;

3. Dopo aver notificato la citazione, invierà un avviso al convenuto, confermandogli il giorno e la data dell'udienza.

 

 

 

57. Quando l'attore dovrà fissare la data della prima udienza?

 

1. L'attore dovrà lasciare, se il convenuto risiede nel territorio nazionale, almeno 90 giorni tra la data della notifica della citazione, e la data della prima udienza di comparizione ex articolo 183;

2. Come già visto prima, l'attore si limiterà a depositare la citazione nella cancelleria del tribunale, mentre la data della prima udienza sarà fissata ufficio dal giudice;

3. La legge lascia piena discrezionalità all'attore nel fissare la data della prima udienza di comparizione e trattazione, ma lo stesso attore deve comunque fare in modo che il convenuto possa avere il tempo sufficiente per difendersi. Se fissa la data della prima udienza troppo ravvicinata, il convenuto potrà eccepire tale eventualità, e, ex articolo 164, il giudice fisserà la data di una nuova prima udienza nei termini sufficienti affinché il convenuto possa difendersi.

 

 

 

58. Chi nomina il giudice istruttore?

 

1. Come già si è visto è l'attore che fissa la data della prima udienza, e indica anche il giudice istruttore che tratterà la causa; di conseguenza sarà lui a nominare il giudice istruttore;

2. Il presidente del tribunale, dopo aver ricevuto il fascicolo da parte del cancelliere, se non ritiene di istruire egli stesso la causa, nominerà il giudice istruttore;

3. Si tratta di un falso problema, in tutti tribunali vi sono i giudici istruttori, ai quali, per sorteggio onde evitare favoritismi, sono attribuite le cause. L'unico correttivo sta nel fatto che non possono attribuirsi ad un giudice istruttore un numero eccessivo di cause rispetto agli altri.

 

 

59. Che funzione hanno i termini?

 

1. I termini servono a scandire in maniera rigida le varie fasi del processo; di conseguenza il mancato rispetto di un qualsiasi termine comporterà un blocco del processo.

2. I termini servono alle parti a capire quanto durerà il processo. Consultando i termini potranno sapere con certezza la durata massima e minima del processo stesso;

3. I termini sono gli snodi sui quali si svolge il processo; senza di questi il processo potrebbe durare in maniera indeterminata;

 

 

 

60. Che cosa significa dire che un termine è perentorio?

 

1. Termine perentorio vuol dire che deve essere rispettato, ma è possibile su richiesta della parte, e prima della sua scadenza, ottenere una proroga;

2. Quando un termine è perentorio vuol dire che ad esso è collegato una decadenza;

3. Il termine è perentorio quando è stabilito dalla legge, o quando  le parti che lo chiedono al giudice di comune accordo.