3 Domande lavoro


21. Se nel rito del lavoro il convenuto datore di lavoro, non contesta di dover dare certe somme all'attore, lavoratore, quest'ultimo cosa può chiedere al giudice?

1. Può chiedere che il giudice emetta un’ordinanza per il pagamento delle somme non contestate, ordinanza che costituisce titolo esecutivo;

2. Può chiedere che emetta un'ordinanza ex articolo 186 bis;

3. Può chiedere che emetta una sentenza non definitiva che condanni il datore di lavoro al pagamento delle somme.

 

 

 

22. Può il giudice emettere l'ordinanza ex articolo 423 nei confronti della parte che non si è costituita?

1. Sì, perché a differenza di quanto dispone l'articolo 186 bis, l'articolo 423 non fa alcun riferimento alla possibilità di emettere l'ordinanza nei confronti della parte che non si è costituita;

2. No, perché anche nel rito del lavoro vale il principio secondo il quale la non costituzione non equivale a non contestazione;

3. Sì, è possibile ma la parte a favore della quale è stata emessa un'ordinanza, dovrà necessariamente notificarla all'altra parte.

 

 

 

23. Se nel corso del giudizio nel rito del lavoro il lavoratore riesce già a provare di dover avere, almeno in parte, una determinata somma di denaro, che cosa può chiedere al giudice?

1. Può chiedere che il giudice emetta un'ordinanza ex articolo 423 comma due, per il pagamento dei crediti accertati;

2. Può chiedere e si emessa un'ordinanza ex articolo 186 ter;

3. Può chiedere che il giudice pronunci una sentenza di condanna generica nei confronti del datore di lavoro.

 

 

 

24. Cosa succede se il tribunale si accorge che una causa iniziata con il rito ordinario debba essere trattata con il rito del lavoro?

1. Il tribunale una volta accortosi del problema, pronuncerà ordinanza di mutamento di rito, e proseguirà il giudizio con il rito del lavoro.

2. Il tribunale si rende conto che la causa iniziata con il rito ordinario, doveva essere trattata con il rito del lavoro; in tal caso dichiarerà con ordinanza la sua incompetenza, rimettendo le parti davanti al tribunale competente per trattare la causa in funzione di giudice del lavoro;

3. L'ipotesi fa riferimento ai casi in cui il tribunale si renda conto che la causa deve essere trattata con il rito del lavoro; in tal caso pronuncia ordinanza di mutamento di rito, fissando la data dell'udienza ex articolo 420 e dando alle parti un termine perentorio per integrare gli atti;

 

 

 

25. Cosa succede quando una causa iniziata con il rito del lavoro deve essere trattata, in realtà, con il rito ordinario?

1. In primo luogo il giudice, e chiaramente stiamo parlando del tribunale, verificherà se è competente per la causa, se lo è, pronuncerà ordinanza di mutamento di rito, invitando le parti a mettersi in regola con le disposizioni fiscali, se invece non è competente, rimette con ordinanza gli atti davanti al giudice competente, fissando un termine perentorio per la riassunzione della causa.

2. Se il giudice davanti al quale è iniziata la causa è il giudice di pace, essendo questi incompetente a trattare la causa con il rito del lavoro, pronuncerà ordinanza di mutamento di rito, e, con la stessa ordinanza, rimetterà le parti innanzi al tribunale; se invece la causa è iniziata davanti al tribunale, questi, in ogni caso, pronuncerà ordinanza di mutamento di rito, e continuerà a svolgere il giudizio con il rito del lavoro;

3. Se davanti al tribunale ci si accorge che la causa iniziata con il rito ordinario, doveva essere in realtà trattata con il rito del lavoro, lo stesso tribunale pronuncerà ordinanza di mutamento di rito, e continuerà il giudizio con il rito ordinario, sempre dopo avere invitato le parti a mettersi in regola con le disposizioni fiscali.

 

 

 

26. Nel caso in cui il tribunale sia incompetente per territorio, fino a che momento si potrà far valere questa incompetenza?

1. Il convenuto potrà eccepire l'incompetenza del tribunale solo nella memoria difensiva, ma se ciò non è fatto, non sarà più possibile far valere l'incompetenza territoriale, visto che il giudice non la può rilevare d'ufficio;

2. Il convenuto potrà eccepire l'incompetenza del tribunale solo nella memoria difensiva, ma il giudice potrà rilevarla fino alla prima udienza;

3. Trattandosi di una incompetenza per territorio inderogabile, il convenuto potrà farla valere fino alla prima udienza, e del resto anche in mancanza di una sua specifica eccezione, lo stesso giudice potrà rilevare l'incompetenza per territorio fino all'udienza per la precisazione delle conclusioni.

 

 

 

27. Com’è presa la decisione nel rito del lavoro?

1. Di regola è presa in udienza, e infatti il giudice farà precisare le conclusioni alle parti, e pronuncerà la sentenza completa di motivazioni;

2. Di regola è presa in udienza, e infatti il giudice farà precisare le conclusioni alle parti, e deciderà la sentenza in udienza, dando lettura del dispositivo, mentre le motivazioni saranno depositate nei successivi 15 giorni;

3. Il giudice inviterà le parti a precisare le conclusioni, e poi si riserverà di decidere il giudizio con sentenza, concedendo le parti un termine di 60 giorni per il deposito delle comparse conclusionali, e di 20 giorni per il deposito delle memorie di replica.

 

 

 

28. Come si propone la domanda di appello nel rito del lavoro?

1. Con citazione;

2. Con ricorso;

3. Con istanza depositata nella cancelleria del tribunale, e successivamente trasmessa alla corte di appello.

 

 

29. Quale il rito si applicherà per l'appello nel rito del lavoro?

1. In generale si applicherà il rito previsto per il procedimento di primo grado nel rito del lavoro, ma per le parti non specificamente previste in relazione al rito lavoro, si applicheranno i principi previsti per l'appello nel rito ordinario;

2. Si applicheranno le stesse regole previste per l'appello nel rito ordinario;

3. Si applicheranno esclusivamente le regole previste per il rito del lavoro, non essendo possibile che le regole generali previste per l'appello ordinario possano essere usate nell'appello nel rito del lavoro.

30. E’ possibile indicare i nuovi mezzi di prova e depositare nuovi documenti nell'appello nel rito del lavoro?

1. Nel rito del lavoro è sempre possibile ammettere nuovi mezzi di prova, se questi sono favorevoli al lavoratore.

2. Nel rito del lavoro non è mai possibile ammettere nuovi mezzi di prova;

3. In via generale no, ma è possibile che il collegio ammetta queste nuove prove se le ritenga indispensabili.