Risposta

 

27) i nostri soliti amici Tizio e Caio hanno una nuova idea. Tizio vorrebbe donare un appartamento al suo carissimo amico Caio, ma sa bene che se compirà un'operazione del genere i suoi eredi potrebbero impugnare la donazione, e quindi decide di far finta di vendere l'appartamento a Caio, andando dal notaio e in presenza di due testimoni, ma nessun prezzo viene realmente corrisposto da Caio, anche se apparentemente sembra che Caio abbia effettivamente pagato; a un certo punto però Tizio, ci ripensa, e vorrebbe indietro l'appartamento che ha simulatamente venduto a Caio, ed esibisce in giudizio la controdichiarazione in base al quale risulta che la vendita era simulata; Caio invece sostiene che la proprietà dell'appartamento gli è comunque passata; chi avrà ragione?

 

a) la causa sarà vinta da Tizio, perché Tizio è stato accorto avendo prodotto in giudizio la controdichiarazione, e di conseguenza risulta chiaramente che la vendita fatta era finta, tanto che si dimostra anche che non c'è stato alcun passaggio di danaro, e poiché il contratto simulato non ha effetto tra le parti, Caio dovrà restituire la casa a Tizio;

b) la causa sarà comunque vinta da Tizio, non tanto per la questione della simulazione, ma perché tizio col suo comportamento ha dimostrato di non avere nessun animus donandi, che è elemento essenziale della donazione, e quindi questa può venire tranquillamente revocata;

c) la causa sarà vinta da Caio, perché è vero che tizio ha portato in giudizio la controdichiarazione, ma è anche vero che qui si tratta di una simulazione relativa, dove vale il contratto dissimulato; di conseguenza Caio è effettivamente diventato proprietario del bene, ma non in seguito al contratto di compravendita che era simulato, ma in seguito alla donazione era reale.-