Risposta

 

8) Tizio ha eseguito una prestazione nei confronti di Caio, ma non ha determinato il valore della sua prestazione, e ciò perché le parti si erano accordate di far determinare il valore della prestazione ad un terzo arbitratore; al momento però della determinazione del valore della prestazione di Tizio, Caio si oppone, stabilendo che in realtà a Tizio non spetta proprio nulla, perché questa prestazione non è stata proprio determinata dalle parti, ha ragione Caio?

 

a) Caio ha ragione, perché la prestazione deve essere determinata o determinabile, ma qui non solo non è stata proprio determinata, ma nemmeno determinabile, perché la determinabilità deve essere fatta in base a parametri oggettivi, per esempio in riferimento alle tabelle o dei prezzi di mercato, ma qui si è scelto di far determinare la prestazione da un terzo, che quindi, in sostanza, può fare quel che vuole, e quindi le parti non possono sapere prima che cosa deciderà questo terzo. Di conseguenza a Tizio, al limite, potrebbe spettare un'indennità per il lavoro che ho svolto, ma non il compenso che gli ha determinato il terzo;

b) Tizio ha ragione, perché le parti possono decidere di far determinare il valore di una prestazione a un terzo, che è l'arbitratore, di conseguenza è vero  che la prestazione non era determinata, ma è determinabile grazie proprio all'intervento di questo terzo;-

c) Tizio ha ragione, ma in realtà sia lui che Caio hanno sbagliato il soggetto cui far determinare il valore della prestazione, perché non doveva essere il terzo arbitratore, ma doveva essere un arbitro, perché l'arbitro ha proprio il compito di risolvere una controversia fra le parti, e qui evidentemente la controversia c'era, ma poiché hanno scelto un terzo arbitratore e non arbitro, e quindi sbaglianto soggetto che doveva determinare la prestazione, vuol dire che la stessa prestazione diventerà indeterminabile, anche se qualcosa spetterà comunque al povero Tizio;