Claudio Mellone, Manuale di Diritto Privato
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impresa familiare

Questa figura d’impresa è stata introdotta per tutelare le posizioni di coloro che, legati da vincoli di parentela o di affinità con l'imprenditore, prestano la loro attività lavorativa a favore dell'impresa. La disciplina dell’impresa familiare si applica nel caso in cui non vi sia altro tipo rapporto di lavoro tra imprenditori e sui familiari.
Vediamo quali sono i diritti che spettano ai familiari dell'imprenditore:

La tesi oggi prevalente non ritiene che l’impresa familiare non sia una società ma impresa individuale. L'accoglimento di questa tesi comporta una serie di conseguenze:

Ricordiamo, infine, che è stato aggiunto al codice civile l’art. 230 ter , che parifica, ma solo in parte, la posizione del convivente di fatto a quella del familiare o affine all’interno dell’impresa familiare.

L’art. 230 ter è stato aggiunto dalla legge sulle unioni civili (l. 20 maggio 2016 n. 76) che ha anche inserito la persona unita civilmente tra i soggetti destinatari della disciplina dell’impresa familiare al pari del coniuge (comma 13 art. 1).

Secondo l’art. 230 ter: Al convivente di fatto che presti stabilmente la propria opera all'interno dell'impresa dell'altro convivente spetta una partecipazione agli utili dell'impresa familiare ed ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi dell'azienda, anche in ordine all'avviamento, commisurata al lavoro prestato. Il diritto di partecipazione non spetta qualora tra i conviventi esista un rapporto di società o di lavoro subordinato

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