Claudio Mellone, Manuale di Diritto Privato
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Interpretazione della legge e analogia

L'attività d'interpretazione delle norme è sicuramente alla base dello studio del diritto, poiché cerca di andare oltre il semplice significato letterale delle parole usate per cogliere gli aspetti fondamentali di una norma ed applicarla alle svariate situazioni concrete per cui è stata creata; già da queste prime battute ci accorgiamo che interpretare una legge è un'attività più complessa di quello che appare, perché il semplice coordinamento delle parole di cui è composta, pur costituendo un fondamentale punto di partenza, non basta, e ciò per una serie di ragioni, riassumiamole:

Avendo ben chiare queste premesse, cerchiamo di verificare come il legislatore vuole che sia svolta l'attività d'interpretazione; riportiamo, quindi, il primo comma dell'art. 12 disp. prel. relativo all'interpretazione della legge: ” Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore.”.
Per applicare è necessario prima interpretare e per interpretare bisogna, secondo l'art 12, in primo luogo: 1.individuare il senso palese delle parole secondo la connessione di esse, cioè procedere ad una interpretazione letterale;2.attraverso l'interpretazione letterale bisogna ricercare l'intenzione del legislatore: interpretazione logica.
Come si vede si tratta di due passaggi successivi:
1. interpretazione letterale 2. individuazione della volontà del legislatore.
Ma com’è possibile ricercare l'intenzione del legislatore, la voluntas legis?
Possiamo usare diversi criteri; il primo è quello storico, che cerca l'intenzione del legislatore in relazione al momento storico in cui è stata emanata: interpretazione storica.
Con il secondo s'interpreta la legge in connessione e riferimento della sua collocazione dell'intero sistema normativo: interpretazione sistematica. Esaurita in maniera completa l'attività d'interpretazione (letterale e logica) si perverrà a dei risultati che potranno essere non perfettamente coincidenti con il significato delle parole usate nella legge. In conseguenza di ciò potremmo avere:1. interpretazione restrittiva,  quando si restringe il significato della parola usata dal legislatore, cioè si limita l'uso normale di quel termine;2. interpretazione estensiva, quando, all'opposto si estende il significato delle parole oltre l'uso cui sono normalmente destinate.
Consideriamo infine il caso in cui interpretazione letterale e  logica coincidano perfettamente, caso in verità abbastanza raro. Si parla in questi casi d’interpretazione dichiarativa.
Chiudiamo il discorso sull'interpretazione considerando i soggetti da cui proviene; possiamo distinguere:

Quest'ultima interpretazione, però, sembra più essere una nuova produzione normativa, che vera interpretazione, poiché proviene dallo stesso legislatore; del resto in base al principio della separazione dei poteri, che è uno dei cardini del nostro ordinamento, l'interpretazione spetta al potere giudiziario, più che a quello legislativo. 

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