Diversi tipi di negozi secondo il numero dei soggetti e delle parti

negozi unilaterali

questi negozi si perfezionano con una dichiarazione di una sola parte

Tipico esempio di negozio unilaterale è il testamento; non bisogna credere, però, che unilaterale voglia dire " unipersonale ".
Accade, infatti, che per parte non s'intende, di solito, una sola persona ma un unico " centro di interessi ", come accade ad esempio nel caso in cui più comproprietari di un bene diano incarico di venderlo ad un'agenzia immobiliare; in tal caso l'incarico conferito (procura) sarà negozio unilaterale, ma di natura pluripersonale.

È doveroso avvertire, però, che parte autorevole della dottrina mette in discussione questa distinzione, ritenendo che il legislatore si è voluto spesso riferire più che ad un'unica parte intesa come centro di interessi, proprio ad un'unica persona fisica, come accade nel caso del testamento dove non avrebbe senso parlare di parte intesa come centro di interessi.

Seguendo l'impostazione tradizionale, distinguiamo nell'ambito dei negozi posti in essere da più persone non intese come singole parti: abbiamo, quindi, i negozi " pluripersonali ".

negozi pluripersonali

atto collettivo: in questo tipo di negozio le diverse dichiarazioni di volontà provengono da più persone ma tendono ad un fine comune come, ad esempio, una delibera condominiale. Pur essendo unica la volontà che scaturisce dall'atto, le diverse dichiarazioni rimangono distinte
atto collegiale: il caso è analogo a quello dell'atto collettivo, ma a differenza di quest'ultimo le diverse dichiarazioni di volontà formeranno la volontà di un soggetto diverso rispetto a quelli che hanno posto in essere la dichiarazione come, ad esempio, accade nel voto di una assemblea di una società per azioni
atto complesso: in questo caso, ed a differenza dei precedenti, le diverse dichiarazioni di volontà che formano l'atto non rimangono distinte ma si fondono in un'unica volontà avente di mira a tutela di un solo interesse come accade nel caso di inabilitazione dove il curatore integra la sua volontà con quella dell'incapace (atto complesso disuguale che si distingue da quello in cui le volontà sono poste sullo stesso piano)

Tornando ai negozi posti in essere da più parti distinguiamo tra:

negozi bilaterali

in questi la dichiarazione di volontà proviene da due parti

negozi plurilaterali

la dichiarazione di volontà proviene da più di due parti

Come esempio di contratto bilaterale possiamo pensare alla compravendita; come esempio di contratto plurilaterale abbiamo il contratto di società.

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