In questo tutorial si spiega come usare al meglio le domande di diritto privato presenti sul sito, sono trattati gli argomenti dei contratti consensuali e reali, la vendita



1  Domande  sulle obbligazioni

Nelle risposte, in grassetto la risposta esatta;

 

1) il codice civile definisce il concetto generale delle obbligazioni?

 

a) sì lo definisce, ma non chiaramente, bensì attraverso una serie di rimandi che fa nei diversi articoli del codice;

b) no, non lo definisce, il concetto di obbligazioni è lasciato alla dottrina e alla storia del nostro diritto;

c) no, non lo definisce, ma il concetto di obbligazione è definito nelle leggi speciali;

 

 

 

Risposta 1

 

 

 

2) quali sono le fonti delle obbligazioni?

 

a) i contratti, i fatti illeciti, la volontà unilaterale nei casi previsti dalla legge, ed ogni altro atto o fatto previsto dalla legge che sia idoneo a produrle;
b) le obbligazioni derivano dal contratto e da fatto illecito;

c) le obbligazioni derivano da fonti il cui riferimento è nelle preleggi al codice civile;

 

 

 

Risposta 2

 

 

 

3) Le obbligazioni sono diverse a seconda che derivino da contratto o da fatto illecito o da ogni altro fatto o atto idoneo a produrle?

 

a) le obbligazioni possono essere tendenzialmente diverse, ma il codice civile tratta in maniera autonoma e unitaria l'argomento delle obbligazioni rispetto alle fonti;

b) il codice civile tratta separatamente le obbligazioni che derivano dalle diverse fonti che le producono;

c) sono diverse le obbligazioni a seconda della fonte che le produce;

 

 

 

Risposta 3

 

 

 

4) chi sono i soggetti dell'obbligazione?

 

a) sono il dante causa e l'avente causa;

b) sono il creditore e debitore;

c) solo il titolare del diritto reale, e coloro che hanno il dovere di astenersi;

 

 

 

Risposta 4

 

 

 

5) c'è differenza tra obbligazioni di mezzi e obbligazioni di risultato?

 

a) no, sono sostanzialmente la stessa cosa;

b) nonostante che la differenza sia stata contestata in dottrina e in alcune sentenze della corte di cassazione, possiamo ancora affermare che nelle obbligazioni di mezzi, la stessa obbligazione sarà adempiuta quando il debitore avrà adoperato la diligenza necessaria per soddisfare l'interesse del creditore, indipendentemente dal risultato che avrà ottenuto, mentre nelle obbligazioni di risultato l'interesse del creditore non sarà soddisfatto solo dalla diligenza spesa dal creditore, ma soprattutto dal risultato che è riuscito a raggiungere;

c) nelle obbligazioni di mezzi si devono usare tutti i mezzi necessari per raggiungere il risultato voluto dal creditore, mentre nelle obbligazioni di risultato basta raggiungere un risultato qualsiasi, l'importante è che soddisfi il creditore;

Risposta 5

 

 

 

6) Tizio è un famoso avvocato, e riceve l'incarico di trattare un difficile caso giudiziario; si tratta dell'inadempimento di un contratto dal valore di 6 milioni di euro, e il suo cliente gli ha affidato l'incarico per far dichiarare annullabile lo stesso contratto, perché ritiene di avere stipulato questo contratto in base ad un errore; Tizio, di conseguenza, redige l'atto di citazione, si presenta a tutte le udienze, e svolge il suo lavoro in maniera adeguata all'incarico che ha ricevuto, ma la sentenza è sfavorevole, perché il contratto è riconosciuto come valido, e i il cliente di tizio è condannato a pagare € 20.000 di spese legali e danni all'altra parte; questo punto il cliente  chiede questi soldi allo stesso Tizio, sostenendo che non ha vinto la causa, e quindi Tizio non ha raggiunto il risultato promesso; ha ragione il cliente di Tizio che guarda caso si chiama Sempronio?

 

a) ha certamente ragione, perché per il valore della causa e per il fatto che Sempronio era effettivamente caduto in errore circa la stipula di quel contratto milionario. Di conseguenza è evidente che se Tizio non ha vinto la causa può essere solo per la sua mancanza, perché una causa del genere la potevano vincere tutti;

b) Sempronio ha certamente ragione, perché era una causa vinta, ma non può chiedere i danni a Tizio, perché se si è scelto un avvocato che solo in apparenza era bravo, mentre in realtà non lo era per niente, dovrà prendesela solamente con se stesso;

c) Sempronio potrebbe perdere la causa, perché dall'analisi dei fatti risulta che Tizio è stato diligente nello svolgimento del suo incarico, ed è questa la cosa che conta, visto che il risultato della vittoria della causa non era nell'ambito dell'obbligazione di Tizio, perché la sentenza non l'ha scritta Tizio, ma il giudice;

 

 

 

Risposta 6

 

 

 

7) Tizio vuole fare un bel regalo alla sua fidanzata, e in occasione del giorno del loro anniversario, decide di fargli recapitare un mazzo di 24 rose rosse; si reca allora dal fioraio, e ordina le rose rosse, con espressa avvertenza che queste rose dovranno essere consegnate il giorno dopo, perché quello era il giorno del loro anniversario; il fioraio però si dimentica di consegnare le rose, e la fidanzata non avendo ricevuto nulla di quello che si aspettava, litiga con Tizio. A questo punto Tizio va dal fioraio e gli chiede i danni per il suo inadempimento, ma si sente rispondere che poiché l'interesse di Tizio non aveva alcuna rilevanza economica, ma solo sentimentale, nulla gli era dovuto, al massimo le scuse e la restituzione del prezzo pagato; ha ragione il fioraio?

 

a) il fioraio ha ragione, un'obbligazione per essere tale deve essere sempre basata su un fatto di natura economica, e in particolare sull'interesse del creditore che deve essere anch'esso di natura economica; in questo caso questo interesse non c'era, e quindi Tizio dovrà accontentarsi di riavere i soldi indietro, e dovrà anche cambiare fioraio;

b) il fioraio ha sicuramente torto, non è certo l'interesse del creditore che deve avere natura economica, ma è la prestazione del debitore che deve essere economicamente valutabile, e quella del fioraio lo era; di conseguenza Tizio potrà citare in giudizio il fioraio per inadempimento, ma i danni potranno essere calcolati dal giudice solo secondo equità;

c) il fioraio farebbe sicuramente meglio a cambiare mestiere, ma sta di fatti che Tizio da questa situazione non ha subito alcun danno, anche se è nata una valida obbligazione; quindi niente può chiedere al fioraio, salvo la restituzione dei soldi che ha speso per le rose;

 

 

 

Risposta 7

 

 

 

8) Tizio ha eseguito una prestazione nei confronti di Caio, ma non ha determinato il valore della sua prestazione, e ciò perché le parti si erano accordate di far determinare il valore della prestazione ad un terzo arbitratore; al momento però della determinazione del valore della prestazione di Tizio, Caio si oppone, stabilendo che in realtà a Tizio non spetta proprio nulla, perché questa prestazione non è stata proprio determinata dalle parti, ha ragione Caio?

 

a) Caio ha ragione, perché la prestazione deve essere determinata o determinabile, ma qui non solo non è stata proprio determinata, ma nemmeno determinabile, perché la determinabilità deve essere fatta in base a parametri oggettivi, per esempio in riferimento alle tabelle o dei prezzi di mercato, ma qui si è scelto di far determinare la prestazione da un terzo, che quindi, in sostanza, può fare quel che vuole, e quindi le parti non possono sapere prima che cosa deciderà questo terzo. Di conseguenza a Tizio, al limite, potrebbe spettare un'indennità per il lavoro che ho svolto, ma non il compenso che gli ha determinato il terzo;

b) Tizio ha ragione, perché le parti possono decidere di far determinare il valore di una prestazione a un terzo, che è l'arbitratore, di conseguenza è vero  che la prestazione non era determinata, ma è determinabile grazie proprio all'intervento di questo terzo;

c) Tizio ha ragione, ma in realtà sia lui che Caio hanno sbagliato il soggetto cui far determinare il valore della prestazione, perché non doveva essere il terzo arbitratore, ma doveva essere un arbitro, perché l'arbitro ha proprio il compito di risolvere una controversia fra le parti, e qui evidentemente la controversia c'era, ma poiché hanno scelto un terzo arbitratore e non arbitro, e quindi sbagliando soggetto che doveva determinare la prestazione, vuol dire che la stessa prestazione diventerà indeterminabile, anche se qualcosa spetterà comunque al povero Tizio;

 

 

 

Risposta 8

 

 

 

9) Tizio e Caio sono molto amici, e un bel giorno Caio decide di fare un viaggio attraverso l'Europa, ma senza Tizio; Tizio allora se la prende a male, chiedendosi come mai in Caio non avesse voluto portarelocon lui ma Caio, che aveva i suoi motivi per andare da solo, riesce a calmare l'amico, promettendogli che da ogni città importante che visiterà in Europa, gli spedirà una cartolina, piuttosto che inviargli una foto tramite lo smartphone; a sentire ciò Tizio si calma, e accetta la proposta dell'amico, ma non riceve alcuna cartolina da Caio, ed è talmente arrabbiato che lo cita in giudizio per danni, sostenendo che Caio non ha adempiuto all'obbligazione di inviargli le cartoline, e chiedendo un risarcimento dei danni simbolico di € 10; ha ragione Tizio?

 

a) Tizio ha torto, perché i due anche se apparentemente hanno fatto un contratto, in realtà non ne hanno stipulato nessuno, visto che l'impegno che ha preso Caio era dovuto solo a ragioni di amicizia, e non certo a ragioni di natura patrimoniale, a meno che non si voglia ritenere che il costo delle cartoline, tra l'altro tutto a carico di Caio, avesse reso questo  accordo un contratto;

b) Tizio ha ragione, perché vi sono tutti gli elementi per la nascita di un'obbligazione, c'è stato infatti il contratto fra Tizio e Caio, e c'era anche la prestazione economicamente valutabile da parte di Caio, dovuta al costo delle cartoline, c'era anche l'interesse del creditore, Tizio, non patrimoniale, ma che comunque non esclude l'esistenza dell'obbligazione, e quindi Tizio può chiedere il risarcimento dei danni a Caio;

c) Tizio ha ragione, e deve avere risarcimento dei danni subiti, perché i due hanno effettivamente stipulato un contratto, ma non è questa la cosa che conta, conta il fatto che Tizio è stato trattato male dal suo amico, e quindi è giusto che ottenga i danni, anche se simbolici, da Caio, nella speranza poi che i due facciano pace;

 

 

 

Risposta 9

 

 

 

10) Tizio e Caio sono cointestatari di un conto corrente presso la banca, e su questo conto corrente è collegato un fido bancario; di conseguenza Tizio e Caio possono anche prendere più soldi di quelli che hanno depositato sul conto, perché la banca garantisce comunque i prelievi, direttamente da loro due, o pagando assegni che  Tizio o Caio hanno emesso fino a un massimo di € 50.000 di scoperto; un giorno accade che lo scoperto dei due raggiunge proprio quella somma, e la banca a un certo punto chiede i soldi per riequilibrare il conto, ma li chiede solamente Tizio, e non a Caio; a questa richiesta Tizio si ribella, sostenendo che poiché erano tutti e due cointestatari del conto corrente, e che niente era stato stabilito circa il fatto che ci fosse una obbligazione solidale, i soldi semmai dovevano essere chiesti ad entrambi, e non ad uno solo, ma la banca prosegue, e cita in giudizio Tizio per il pagamento; ha fatto bene la banca?

 

a) la banca ha fatto bene, perché la solidarietà passiva, quando proviene da un'unica fonte, come in questo caso, si presume; di conseguenza se i due avessero voluto non essere debitori solidali, avrebbero dovuto dichiararlo nel contratto stipulato con la banca, cosa che non è accaduta;

b) la banca ha sbagliato, perché è vero che loro erano cointestatari di un conto corrente, ma è anche vero che questo non dà il diritto alla banca di chiedere l'intera somma di scoperto a uno solo dei due; di conseguenza la banca dovrà necessariamente chiedere i soldi ad entrambi i debitori e non accanirsi su uno solo, fatto che è comunque molto ingiusto, visto che tutti e due rispondevano per i debiti e non uno solo;

c) la banca ha fatto bene, perché la solidarietà passiva si presume sempre in tutti i casi possibili e immaginabili, di conseguenza ogni qual volta e tutte le volte che esistono più debitori in un solo creditore (o più debitori e più creditori) nei confronti dell'unico creditore o dei più creditori c'è sempre e comunque la solidarietà. Di conseguenza Tizio dovrà necessariamente pagare;

 

 

 

Risposta 10