La filiazione naturale
nozione |
fa riferimento ai figli nati al di fuori del
matrimonio e riconosciuti da entrambi i genitori |
Dall'analisi dei vari istituti del diritto di famiglia abbiamo visto come il legislatore abbia sempre cercato di privilegiare i rapporti tra coloro che hanno preferito regolarizzare la loro posizione giuridica con il matrimonio.
Questa impostazione privilegia le coppie sposate rispetto a quelle "di fatto" che convivono more uxorio.
Tale preferenza, però, non può spingersi sino a discriminare i figli nati fuori dal matrimonio rispetto a quelli legittimi, tanto che la riforma del diritto di famiglia ha cercato di parificarne le posizioni.
La posizione del figlio naturale riconosciuto è quindi simile a quella
del figlio legittimo, e la tendenza è di far cessare le differenze tra i figli
legittimi e naturali, tanto che anche nel linguaggio legislativo la legge
l. 219\2012 ha disposto all'art. 1 comma 11 che:" Nel codice civile, le parole:
«figli legittimi» e «figli naturali», ovunque ricorrono, sono sostituite dalla
seguente: «figli" , una norma che non mancherà di creare problemi per
come è stata formulata.
L'unico criterio di distinzione, puramente terminologico, dovrebbe essere quello
tra figli nati nel matrimonio e figli nati al di fuori del matrimonio ( art. 250
c.c. così come modificato dalla l. 219\2012).
Lo scopo della legge 219\2012, che ha modificato diversi articoli del codice
civile e delle disposizioni di attuazione, è quindi quello di far cessare ogni
differenza di trattamento tra i figli, che, in effetti, potrebbe essere intesa
come privilegio dei figli nati nel matrimonio, rispetto a quelli nati fuori,
giungendo così alla piena parità giuridica tra i figli, tanto che la stessa
legge all'1 comma 10 abroga l'intera sezione II del capo II del titolo VII del
libro primo del codice civile (articoli da 280 a 290), dedicata alla
legittimazione dei figli naturali.
Ancora la citata legge che
all'art. 2 conferisce delega al governo per far cessare "ogni
discriminazione tra figli anche adottivi".
Il governo ha quindi dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, per emanare uno o più decreti legislativi di modifica delle
disposizioni vigenti in materia di filiazione e di dichiarazione dello stato di
adottabilità.
Siamo quindi all'inizio delle modifiche, quelle, cioè, che
riguardano i primi interventi "antidiscriminatori". Si è quindi
compiuto un primo passo, perché il lavoro sarà completato solo quando il governo
avrà attuato la delega conferitagli. Nel frattempo, manterremo nella
intestazione dei vari paragrafi la differenziazione tra figli legittimi e
naturali, se non altro perché lo stesso codice ancora usa tali termini per i
relativi capi e sezioni.
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