7 Domande negozio giuridico e contratto Nelle risposte, in grassetto la risposta esatta;
61) qual è secondo te la differenza fondamentale tra un contratto nullo
e un contratto annullabile;
a) il contratto nullo non produce in nessun caso i suoi effetti, mentre
il contratto annullabile produce i suoi effetti solo fino alla sentenza
pronunziata dal giudice attraverso la quale lo stesso giudice annulla il
contratto;
b) il contratto nullo produce i suoi effetti solo nei casi in cui il
giudice lo autorizzi a produrli, mentre contratto annullabile produce i
suoi effetti sino al momento in cui le parti non decidano di farli
cessare; c) il contratto nullo non produce mai suoi effetti, il contratto annullabile, invece, produce i suoi effetti sin dall'inizio, effetti che possono cessare retroattivamente con la sentenza del giudice, oppure consolidarsi e prodursi per tutto il tempo necessario;
62) qual è il termine di prescrizione per far valere l'annullabilità di
un contratto?
a) generalmente il termine di prescrizione è di cinque anni che decorrono secondo diversi termini iniziali previsti dalla legge, per esempio l'annullabilità di un contratto stipulato da un incapace dichiarato può essere fatta valere entro cinque anni dalla sentenza che revochi la sentenza d'interdizione o di inabilitazione;
b) il termine di prescrizione dei contratti annullabili è normalmente di
due anni dalla conclusione del contratto;
c) i contratti annullabili non hanno termini di prescrizione, in altre
parole la prescrizione può essere fatta valere in qualsiasi momento;
63) Tizio ha stipulato un contratto annullabile con Caio, esattamente è
stato vittima dell'inganno di Caio che gli ha fatto concludere un
contratto che senza l'attività ingannatoria di Caio non avrebbe mai
concluso; questo contratto però non è stato mai eseguito, e Caio si
guarda bene dal chiedere l'esecuzione del contratto, perché sa che il
contratto concluso era annullabile a causa del raggiro che ha fatto a
Tizio. Passano cinque anni e ormai Caio è sicuro che Tizio non potrà più
agire per l'annullamento del contratto e chiede l'adempimento del
contratto a Tizio. Che cosa può fare Tizio, eseguire comunque il
contratto visto che sono già passati cinque anni per far valere la sua
azione di annullamento?
a) purtroppo si, essendo il termine di prescrizione sottratto
all'autonomia contrattuale, perché previsto dalla legge, Tizio avendo
fatto passare i cinque anni dalla scoperta del dolo, sarà costretto ad
eseguire il contratto, anche se era stato raggirato da Caio;
b) no, Tizio non dovrà eseguire il contratto; in questo caso, infatti,
la legge gli permette comunque di agire in giudizio con una autonoma
azione contro Caio per far valere l'annullabilità del contratto; c) no, Tizio non dovrà eseguire il contratto, perché è vero che l'azione per l'annullabilità del contratto si prescrive in cinque anni, ed è anche vero che Caio ha aspettato questi cinque anni per agire contro Tizio, ma è ancora vero che l’eccezione di annullabilità è imprescrittibile, e quindi Tizio potrà sempre difendersi in giudizio sostenendo che lui non eseguirà quel contratto perché annullabile;
64) il contratto annullabile può essere sanato?
a) no, il contratto annullabile non può essere sanato, ma può essere
convertito in un altro tipo di contratto che abbia però i requisiti di
sostanza e di forma del contratto annullabile;
b) sì, il contratto annullabile può essere sanato ma per la sanatoria è
necessario vi sia il consenso della parte cui spetta l'azione di
annullabilità, e il consenso dell'altra parte del contratto; c) sì il contratto annullabile può essere sanato in vari modi, con la sanatoria il contratto annullabile produrrà definitivamente i suoi effetti;
65) che valore avrà la sentenza del giudice che dispone l'annullabilità
del contratto?
a) la sentenza sarà costitutiva, perché elimina gli effetti di un contratto che comunque si erano prodotti;
b) la sentenza sarà dichiarativa, perché prenderà atto di una situazione
già esistente, e cioè che il contratto era annullabile;
c) la sentenza sarà di condanna, perché condannerà l'altra parte che ha
subito l'azione di annullamento al risarcimento dei danni;
66) Tizio ha stipulato un contratto annullabile con Caio. In effetti
Tizio si era sbagliato in relazione all'oggetto del contratto, e avrebbe
avuto tutto il diritto di chiedere al giudice l'annullamento del
contratto. Infatti Tizio aveva comprato un anello credendolo d'oro ma
invece quest'anello, anche se di marca e molto costoso, non era d'oro,
ma di ottone. Tizio però ancora doveva pagare l'anello a Caio, e lo
chiama facendogli presente che l'anello comprato non era quello di lui
realmente voleva, e che quindi avrebbe potuto agire per far annullare
questo contratto. Ma poi il giorno dopo fa un bonifico bancario a Caio
specificando che si tratta del prezzo per l'anello acquistato da lui;
poi agisce giudizio per ottenere la restituzione del prezzo pagato ma
Caio si oppone a questa richiesta; chi ha ragione?
a) ha ragione Tizio, perché il contratto era annullabile, e in questo
caso specifico addirittura Tizio si è preoccupato di far conoscere a
Caio la situazione e di avvertirlo della possibilità di agire in
giudizio contro di lui; di conseguenza ci sono tutti gli elementi
affinché Tizio agisca per far dichiarare l'annullabilità del contratto;
b) ha ragione Tizio, perché Tizio si è comportato nella maniera più
corretta possibile, perché non solo ha avvertito Caio del problema, ma
addirittura ha pagato anche l'anello, per dimostrare la sua correttezza
e buona fede; c) ha ragione Caio, in effetti è accaduto che Tizio si era accorto del problema relativo all'anello, tanto da avvertire lo stesso Caio, ma poi ha pagato senza eccezioni, e senza richiesta da parte di Caio, la somma prevista per l'anello, convalidando così il contratto che aveva stipulato con Tizio;
67) chi è legittimato a far valere l'annullabilità del contratto?
a) tutte e due le parti, nel senso che sia una parte sia l'altra possono
agire in giudizio per far valere l'annullabilità del contratto;
b) solo la parte nel cui interesse è stata posta la regola che la
protegge, per esempio nel caso di dolo solo la parte raggirata potrà far
valere l'annullabilità del contratto, nel caso di errore solo la parte
che caduta in errore; c) solo la parte nel cui interesse è stato posta la regola che la protegge, per esempio nel caso di dolo solo la parte raggirata potrà far valere l'annullabilità del contratto, nel caso di errore solo la parte caduta in errore, ma in certi casi l'annullabilità può essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse;
68) Tizio ha stipulato un contratto con Caio ma è stato ingannato dallo
stesso Caio, e quindi il contratto è annullabile per dolo. Caio, da
quell'imbroglione che è, si rende conto che Tizio scoperto il fatto agirà
sicuramente in giudizio per fare annullare il contratto, e allora pensa
di porre rimedio a questa situazione, e prima ancora che Tizio si renda
conto dell'imbroglio subito, gli fa firmare una dichiarazione, nella
quale si dichiara che in ogni caso rinuncia ad un eventuale azione di
annullamento del contratto concluso con Caio. Tizio firma la
dichiarazione senza problemi, perché crede che il contratto sia
perfettamente valido, ma poi scopre di essere stato raggirato, e chiede
spiegazioni a Caio, ma questi gli risponde che ormai lui con la sua
dichiarazione ha convalidato il contratto annullabile, e quindi non può
più fare nulla. È vero quello che dice Caio?
a) purtroppo sì, Tizio avendo firmato la dichiarazione ha
sostanzialmente ammesso di non voler agire per l'annullabilità del
contratto, e quindi per lui non c'è più nulla da fare;
b) Caio ha ragione, perché la convalida non è altro che una
dichiarazione unilaterale con il quale la parte dichiara di non voler
annullare un contratto, e quindi non è un negozio giuridico ma è
equiparabile alle promesse unilaterali. Di conseguenza Tizio dovrà
comunque onorare il contratto, sperando che la prossima volta stia più
attento; c) Tizio potrà comunque agire in giudizio per fare annullare il contratto, perché è vero che ha convalidato il contratto ma è anche vero che l'atto che lui ha posto in essere è un negozio giuridico unilaterale, che è basato anche sulla conoscenza del vizio, in questo caso qui il dolo, relativo al contratto stesso. Tizio non era consapevole che il contratto che aveva stipulato era annullabile per il dolo di Caio, ed è per questo che ha firmato la convalida, che quindi non è valida, non è una vera convalida;
69) Tizio è affetto da una grave forma di asma, improvvisamente per la
strada, si rende conto che non ha portato con sé lo spray che gli
permette di respirare regolarmente, e si rende anche conto, che viste le
sue condizioni, difficilmente riuscirà ad arrivare alla farmacia più
vicina. E allora ferma un automobilista, e gli promette € 1000 se lo
condurrà immediatamente alla farmacia più vicina, che dista 1 km.
L’automobilista accetta, fa salire Tizio in macchina, e lo accompagna
alla farmacia, dove Tizio può comprare ed usare immediatamente il
medicinale. L'automobilista a questo punto vuole i suoi € 1000, ma Tizio
dichiara che in quel momento non ha questi soldi in tasca, e gli può
dare € 100 per il disturbo che si è preso, ma l'automobilista insiste, e
trascina Tizio in tribunale chiedendo i suoi € 1000, come andrà a
finire?
a) andrà a finire che Tizio dovrà dare i € 1000 all'automobilista,
perché la vita di Tizio è stata salvata dall'automobilista, una vita
vale ben più di € 1000;
b) andrà a finire che Tizio potrà chiedere la rescissione del contratto,
visto che questo è stato concluso in presenza del pericolo di un danno
grave alla persona, ben noto all'automobilista, cui non spetterà proprio
niente per il soccorso prestato; c)andrà a finire che Tizio potrà chiedere la rescissione del contratto, visto che questo è stato concluso in presenza del pericolo di un danno grave alla persona, ben noto all'automobilista; tuttavia all'automobilista il giudice potrebbe riconoscere un equo compenso per l'opera prestata, ed infatti in concreto l'automobilista è stato condannato a pagare i danni e le spese processuali ma gli sono stati anche riconosciuti 10 euro per il consumo della benzina utilizzata per accompagnare Tizio in farmacia e per il tempo che ha perso;
70) Tizio è interessato a un orologio antico del settecento in possesso
di Caio, e questo orologio è stimato in circa € 30.000; Caio però ha
sempre rifiutato di vendere quest'orologio a Tizio; accade però che Caio
si trovi in un serio stato di bisogno, per aver perso il lavoro, e
allora si rivolge Tizio facendogli presente che ha perso il lavoro, e
chiedendogli se è sempre interessato all'orologio. Tizio risponde di
essere comunque interessato, ma che non pagherà più di € 10.000 per
l'orologio. Caio spinto dal bisogno accetta i € 10.000 e consegna
l'orologio a Tizio ma poi dopo due mesi riesce a trovare un nuovo
lavoro, e cita in giudizio Tizio per la restituzione dell'orologio, in
altre parole Caio agisce in rescissione contro Tizio. Tizio costituitosi
in giudizio dichiara di voler evitare la rescissione, offrendo € 5.000 a
Caio, con questa sua mossa Tizio eviterà la rescissione?
a) sì, perché la rescissione di cui stiamo parlando è detta rescissione
ultra dimidium, cioè oltre la metà; Tizio offrendo € 5000 a Caio, paga
esattamente la metà del valore reale del bene, potendo evitare così la
rescissione;
b) sì, Tizio eviterà la rescissione, perché non c'è dubbio che con la
sua offerta si sia pentito dell'azione compiuta contro Caio, che ha
subito comunque una perdita ma questa perdita è comunque contenuta
dalla integrazione proposta da Tizio; c) no, Tizio non eviterà la rescissione, perché per evitare la rescissione deve proporre di riportare il contratto ad equità, e certamente non è equo un contratto dove una parte paga metà del valore del bene all'altra parte;
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