5 Domande negozio giuridico e contratto Nelle risposte, in grassetto la risposta esatta;
41) Tizio vuole fare acquistare a Sempronio un abbonamento annuale per
delle riviste, e per fare ciò invia una serie di lettere a Sempronio con
le quali lo invita all'acquisto di tale abbonamento, ma Sempronio non ha
mai risposto alle lettere di Tizio, di conseguenza Tizio invia un'altra
lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, con la quale dice a
Sempronio che se entro 15 giorni dalla ricezione della raccomandata
Sempronio non avrà risposto in maniera affermativa o negativa circa
l'acquisto un abbonamento, ciò vorrà dire che Sempronio avrà espresso la
sua volontà di acquistare la rivista; Sempronio non risponde, e Tizio
invia la rivista a casa di Sempronio, che però viene respinta da
Sempronio stesso; a questo punto Tizio cita in giudizio Sempronio per
inadempimento contrattuale, sostenendo Sempronio
deve pagare l'abbonamento, chi
ha ragione?
a) ha ragione Sempronio, perché Sempronio in realtà non espresso in alcun modo una volontà contrattuale, e quindi questo contratto non è stato mai concluso, e quindi Tizio non può pretendere l'adempimento di una prestazione relativa a un contratto che non è stato mai concluso;
b) ha ragione Tizio, perché Sempronio con la sua mancata risposta sia
alle lettere precedenti, ma sia e soprattutto all'ultima dove era stato
espressamente invitato ad esprimersi in maniera negativa o positiva, ed
era stato anche avvertito che in caso di mancata risposta si intendeva
concluso l'abbonamento, ha tenuto nei fatti un comportamento concludente
che equivale a accettazione contrattuale;
c) ha ragione Tizio, perché è vero che Sempronio ha tenuto un
comportamento totalmente negativo in merito alle richieste di Tizio, ma
è anche vero che gli obblighi in buona fede e di solidarietà sociale di
cui anche all'articolo 2 della costituzione, imponevano a Sempronio di
attivarsi anche solamente per far conoscere la sua volontà di non
concludere il contratto; si può quindi dire che il comportamento
omissivo di Sempronio abbia danneggiato lo stesso Tizio che ha quindi
tutto il diritto solo di ottenere la somma dovuta per l'abbonamento alla
rivista, ma anche i danni dovuti al ritardo nei pagamenti da parte di
Sempronio;
42) Tizio vuole vendere un immobile a Sempronio, e, dopo lunghe
trattative, stipulano un contratto in forma scritta, dove si trasferisce
la proprietà dell'immobile a Sempronio; Sempronio però ci ripensa, e
sostiene che in realtà il contratto non è stato fatto secondo le forme
previste dalla legge, perché in caso di trasferimento di beni immobili,
come è noto a tutti, bisogna necessariamente andare dal notaio, e quindi
stipulare l'atto pubblico. Tizio si oppone, e cita in giudizio Sempronio
per ottenere il pagamento della somma prevista nel contratto, chi ha
ragione?
a) ha ragione Sempronio, è vero, infatti, che le compravendite che
riguardano beni immobili devono essere necessariamente trascritte presso
i registri della conservatoria immobiliare, e tale trascrizione è
possibile quando l'atto è stato fatto per atto pubblico; di conseguenza
dell'atto non è stato fatto seguendo la forma dell'atto pubblico, sarà
impossibile trascriverlo, e quindi sarà impossibile trasferire la
proprietà. Ciò vuol dire che il contratto di compravendita immobiliare
non stipulato davanti al notaio è nullo;
b) ha ragione Sempronio, ma non tanto perché non hanno stipulato il
contratto davanti al notaio, ma perché non si sono nemmeno avveduti di
farsi autenticare le firme da un pubblico ufficiale, condizione
essenziale affinché siano rispettati i requisiti di forma previsti per
il trasferimento di un bene immobile; c) ha ragione Tizio, perché è vero che per esigenze di trascrizione i contratti di compravendita di beni immobili sono normalmente redatti davanti al notaio, ma è anche vero che la legge richiede come forma minima per il trasferimento di diritti reali su beni immobili la forma scritta che qui è stata usata;
43) Tizio vuole vendere la sua azienda a Caio, e dopo lunghe trattative
stipulano un contratto di cessione di azienda, in base al quale Caio
diviene imprenditore. Questo contratto però è stato fatto verbalmente, e
i due si sono riproposti di vedersi davanti al notaio per stipulare
l'atto in forma pubblica, ma Caio ci ripensa e non vuole più l'azienda
di Tizio. A questo punto Tizio cita in giudizio Caio per il pagamento
del prezzo pattuito, e Caio, costituitosi in giudizio, ammette che
in realtà c'è stato questo contratto di cessione di azienda,
anche questo contratto è nullo perché per cedere l'azienda è necessaria
la forma scritta, cosa che qui manca. Come andrà a finire?
a) Tizio vincerà la causa, perché per il contratto di cessione di azienda la forma è richiesta ad probationem e non ad substantiam, d'altro canto l'ammissione di Caio circa l'esistenza contratto di azienda, libera anche Tizio da dover provare che tale contratto sia stato effettivamente stipulato;
b) Caio vincerà la causa, perché è vero che il contratto di cessione di
azienda richiede la forma scritta ad substantiam, e quindi mancando la
forma il contratto è nullo;
c) Caio vincerà la causa, perché non esiste in realtà una vera
distinzione tra forma ad probationem e forma ad substantiam, la forma è
unica, e le differenze terminologiche tra i due tipi di forma, hanno
semplicemente a significare che mentre per la forma ad probationem sono
richieste forme minori, per le forme ad substantiam, sono richieste
forme più impegnative;
44) come definiresti la causa del contratto e del negozio giuridico.
a) la causa può essere intesa in un solo modo, e cioè lo scopo rilevante
dal punto di vista sociale ed economico che si intende perseguire
attraverso il contratto; b) il concetto di causa non è specificato dal legislatore, e quindi la causa può essere intesa in più modi diversi, e cioè come scopo economico sociale che si intende perseguire, oppure come gli scopi concreti che le parti attraverso il contratto intendono soddisfare, in altre parole la causa può essere intesa dal punto di vista astratto, oppure dal punto di vista concreto;
c) nel nostro ordinamento la causa è in realtà astratta, cioè non è
essenziale per aversi negozio giuridico o un contratto, e la prova di
questo la troviamo nella cambiale; la cambiale infatti è un titolo di
credito, ma nella cambiale stessa non si fa alcun riferimento al motivo,
o meglio alla causa, per cui è stata emessa, eppure è perfettamente
valida;
45) Tizio e Caio dopo lunghe trattative stipulano un contratto, ma poi
si rendono conto che questo contratto che hanno stipulato non ha un
riferimento nell'ambito del codice civile o delle leggi speciali;
essendosi resi conto della cosa, inzia tra loro inizia una disputa. Tizio
infatti sostiene che il contratto è perfettamente valido e quindi deve
essere adempiuto, Caio invece sostiene che il contratto non essendo
previsto dall'ordinamento non è valido, e quindi non deve essere
adempiuto; chi ha ragione?
a) certamente ha ragione Caio, perché un contratto non previsto
dall'ordinamento è sostanzialmente un contratto privo di causa
giuridicamente rilevante, e di conseguenza un contratto privo di causa è
certamente nullo; b) ha ragione Tizio, perché in realtà l'ordinamento non disciplina in maniera puntuale i possibili accordi che le parti possono fare, ma solo alcuni e più frequenti casi; di conseguenza se il contratto ha una causa economicamente e socialmente rilevante, sarà perfettamente valido;
c) ha ragione Tizio, ma non tanto perché il contratto che ha stipulato
con Caio non era previsto dall'ordinamento, ma perché dopo la
conclusione del contratto ha fatto chiaramente intendere che egli
intendeva stipulare un contratto previsto dall'ordinamento, e quindi ha
fatto valere un motivo che certamente è rilevante;
46) Tizio e Valeria si sono conosciuti da poco, e Tizio è molto attratto
da Valeria, tanto da proporle una grossa somma di danaro se Valeria avrà
un rapporto sessuale con lui;
a) certamente la moralità di Tizio non è delle migliori, tanto che ha
avuto anche il coraggio di citare Valeria in giudizio, ma è anche vero
che Tizio e Valeria hanno stipulato un contratto nullo, perché illecito,
o meglio per una causa illecita, e di conseguenza Tizio dovrà comunque
avere indietro i suoi € 500, per quanto immorale possa essere la sua
posizione;
b) Tizio avrà sicuramente torto, perché è vero che il contratto è nullo
ma è anche vero che si è approfittato di Valeria, e quindi poiché si
approfittato di Valeria non solo non merita la restituzione dei
cinquecento euro, ma deve anche pagare i danni a Valeria per il suo
illecito comportamento; c) Tizio perderà la causa, perché è vero che il contratto era nullo perché illecito, ed è anche vero che quando si stipula un contratto nullo per qualsiasi causa, questo è giuridicamente inesistente, e di conseguenza tutto quello che si è dato in adempimento di un contratto nullo deve essere restituito ma qui abbiamo un caso particolare, perché il contratto è illecito per contrarietà al buon costume, e in questo caso il codice civile espressamente esclude le restituzioni;
47) Tizio deve avere un trasferimento in un'altra città per cause di
lavoro, e a tal fine comincia a cercare un appartamento che possa
soddisfare le sue nuove esigenze lavorative; finalmente trova quello che
fa al caso suo, e stipula un contratto di compravendita con il venditore
Sempronio, per l'appartamento che ha individuato, senza però informare
Sempronio in nessun modo dei motivi che l'hanno spinto a comprare
l'appartamento; accade però che il trasferimento è revocato, e Tizio
allora chiede di annullare o comunque risolvere il contratto di
compravendita ma Sempronio si oppone. Chi ha ragione?
a) ha ragione Sempronio, perché la spinta che ha determinato Tizio a comprare l'appartamento era un semplice motivo, tra l'altro non comunicato al venditore, i motivi sono normalmente irrilevanti;
b) ha ragione Tizio, perché qui ci troviamo davanti al classico caso di
presupposizione, e quindi Tizio se non potrà chiedere l'annullamento del
contratto perché il suo era un motivo, potrà comunque chiedere la
risoluzione per la presupposizione;
c) Tizio ha ragione, perché è
venuta meno la ragione per cui aveva comprato l'appartamento, e ciò ha
fatto venir meno il suo interesse per l’appartamento, che adesso gli
diventa totalmente inutile e dannoso;
48) Tizio vuole dare in locazione un immobile di sua proprietà, e si
presentano diverse persone interessate all'immobile. Sempronio che fa una
proposta molto particolare a Tizio, si offre di pagare la somma
richiesta da Tizio, ma offre qualcosa in più che gli altri non possono
offrire. Sostanzialmente Sempronio che è interessato all'immobile, vuole
svolgere in quell’immobile un'attività di massaggi e benessere,
quest'attività però era solo una copertura, perché in realtà le persone
impiegate in quest'attività dovevano svolgere attività di prostituzione, di cui
lui, Sempronio, ne avrebbe tratto i guadagni. Sempronio quindi dice a
Tizio che se darà in locazione l'immobile a lui, potrà avvalersi
dell'attività di prostituzione gratuitamente tutte le volte che vorrà.
Tizio allettato da questa idea si decide a dare in locazione d'immobile
a Sempronio scartando tutte le altre offerte anche d’importi maggiori
che gli erano state avanzate. Il contratto stipulato fra Tizio e
Sempronio è valido?
a) il contratto è certamente valido, perché è vero che Tizio e Sempronio hanno sostanzialmente agito per un motivo illecito, ma è anche vero che si tratta di un motivo, relativo a un contratto, la locazione, che invece ha una causa perfettamente lecita, tanto che è prevista dall'ordinamento giuridico;
b) il contratto è certamente illecito, perché i motivi sono sempre
rilevanti, e di conseguenza un motivo illecito, anche se fosse stato di
una sola parte, è causa di nullità del contratto stesso; c) il contratto è nullo, perché è vero che si basa dei motivi che sono normalmente sono irrilevanti, ma in questo caso il motivo illecito era comune a entrambe le parti, ed è stato l'unica ragione in base al quale le parti hanno contrattato;
49) come definiresti la condizione?
a) come un evento futuro e incerto dal cui dipende la validità del
contratto;
b) come un evento e anche una clausola contrattuale dal cui verificarsi
le parti fanno dipendere l'inizio o la cessazione degli effetti del
contratto stesso;
c) come un evento futuro e incerto, e anche una clausola contrattuale,
dal cui verificarsi le parti fanno dipendere l'inizio o la cessazione
degli effetti del contratto;
d) come un evento futuro dal quale parti fanno dipendere l'inizio o la
cessazione degli effetti del contratto;
50) Tizio e Caio stipulano un contratto sotto condizione per la
fornitura di merci; Tizio promette di dare a Caio la somma pattuita, se
però arriverà la nave dall'Asia. Accade però che la nave, nel momento in
cui il contratto è stato firmato, era già nel porto. Possiamo dire
allora che il contratto è stato comunque stipulato sotto condizione?
a) certamente, perché comunque si fa riferimento a un evento di cui le
parti non erano a conoscenza, e di conseguenza ben si può dire che il
contratto era sottoposto a condizione, e che questa si è immediatamente
avverata nel momento in cui le parti sono venute a conoscenza del fatto
che la nave in realtà era già in porto; b) non si può affermare che questo contratto sia sottoposto a condizione, perché la condizione fa sempre riferimento a un evento futuro e incerto, ed in questo caso l'evento non era né futuro né incerto, visto che la nave era già nel porto. Il fatto che le parti non conoscessero l'evento, non fa dipendere l'efficacia di questo contratto dalla conoscenza che le parti hanno avuto della condizione;
c) il caso è complesso, bisogna prima di tutto verificare se tutte e due
le parti non sapevano del fatto che la nave era giunta nel porto, oppure
se una parte sola lo sapeva mentre l'altra non sapeva. Supponendo che
tutte due le parti non sapessero del fatto che la nave era arrivata nel
porto, si può affermare che il contratto era comunque sottoposto a
condizione, ma che questa si è avverata nel momento stesso in cui la
nave è arrivata nel porto, e cioè il momento in cui le parti hanno
firmato il contratto, visto che in quel momento la nave era già nel
porto;
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